L’idea di unire le origini della musica psichedelica con il background jazzistico: questi gli intenti di Filippo “Phil” Cavalieri e dei suoi Saint Cassady, che pubblicano un ep omonimo distribuito digitalmente da Routenote. Il nome della band fa evidente riferimento a Neal Cassady, che ispirò a Kerouac il personaggio di Dean Moriarty in On the Road.
Phil Cavalieri suona, canta e produce le tre tracce dell’ep, il primo episodio di una trilogia, registrato a Ferrara e masterizzato dal Smallfish recording studio, Kent (England).
Saint Cassady traccia per traccia
Si parte da Almost Love (ma l’ordine dell’ep a dire il vero non è chiarissimo): dopo una prima parte morbidissima e chiaramente influenzata da forti idee folk, arriva una seconda parte che cambia totalmente ritmo e atmosfere e scioglie il tutto in un discorso jazz, con molta chitarra elettrica (non sempre pulitissima) e un basso molto attivo.
Risulta scissa in due parti anche la breve Lullaby of the Hill, ma qui la cesura non è così netta e si rimane per lo più su idee molto morbide e gentili, con suoni per lo più acustici. Si viaggia molto più distante con Dark Friend, che mescola sapori psichedelici, influenze Sixties, chitarre in stile Santana e molti suoni scintillanti. Il finale si dilunga in derive di tastiere molto “Summer of Love”.
Il progetto Saint Cassady, ancorché non del tutto centrato, desta qualche interesse. Le idee non mancano, ma è necessario qualche aggiustamento della rotta dal punto dell’esecuzione.
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