Junkfood e Gabrielli: “Italian Masters vol. 1”
Nasce quasi per caso Italian Masters, una serie di piccole monografie dedicate alle figure di alcuni tra i più grandi compositori italiani di colonne sonore: il primo volume, dedicato a Piero Umiliani, è uscito grazie a un incontro che si è verificato al Festival HalloBigallo del 2014.
Enrico Gabrielli e i Junkfood si sono incontrati, non per la prima volta, in occasione dell’evento, che era incentrato proprio attorno alla figura di Umiliani. Il festival invita entrambi a esibirsi con la preghiera di includere alcune riletture in chiave personale dal repertorio del maestro, ma per varie circostanze l’incontro in quell’occasione non ha luogo. Ma l’idea continua a ronzare nella testa dei cinque, che decidono di incontrarsi per registrare ugualmente il materiale.
Così, ad inizio 2015, si riuniscono al Vacuum Studio di Bruno Germano (IOSONOUNCANE) a Bologna e incidono in un’unica session i tre brani in presa diretta
su nastro analogico, per aggiungere un tocco di filologia all’intera operazione. L’entusiasmo è tale che decidono di farne un’iniziativa editoriale vera e propria. Così nasce Italian Masters, che si può scaricare in free download qui.
Junkfood e Gabrielli, traccia per traccia
Si parte da Conflitti, che ha un inizio legato alla chitarra acustica, ma che vede poi le sonorità aumentare progressivamente d’importanza. L’ingresso dei fiati in un secondo momento rende dapprima ancora più solenne il movimento generale, e poi declina il discorso verso sonorità jazz più movimentate.
Mantiene le stesse caratteristiche, sulle prime, il Gassman Blues, che però con l’andare del tempo diventa più robusto e intenso, con sonorità più imponenti e sempre più “piene”. Importante il battito della batteria, e anche in questo caso i fiati intervengono a rendere mutevole il panorama.
La terza traccia, Il corpo, ha invece un’atmosfera molto più rilassata, più da pomeriggio d’estate, con un andamento sinuoso che prevede numerose curve e anse.
Junkfood e Gabrielli si impegnano in un’operazione di recupero del lavoro del maestro scomparso nel 2001 e noto soprattutto per le colonne sonore di numerosi celebri film degli anni Sessanta, attorno alle quali si è rinnovato l’interesse grazie al fenomeno della lounge music. Ma il taglio che Junkfood e Gabrielli decidono di dare al lavoro è differente, con attenzione particolare anche a un Umiliani meno “lounge”, dalle idee più varie e altrettanto valide. Il tutto in modo molto ispirato e convincente.