Lehavre: le persone e i cantautori invecchiano, i sentimenti no

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Laura Palmer è il nuovo singolo di Lehavre. Un brano incalzante, rock e pieno di energia che racconta la fine di una storia d’amore come se fosse una serie televisiva. Abbiamo intervistato la band.

In Laura Palmer c’è una malinconia che pulsa sotto la superficie. È più difficile urlare il dolore o raccontarlo sussurrando?

Nessuna delle due. Il difficile sarebbe viverlo quel dolore senza avere una forma espressiva per raccontarlo ed esorcizzarlo. Per noi è la musica, per qualcun altro è un quadro o una sceneggiatura. L’urlo o il sussurro sono solo la forma, ma il sentimento vero si nasconde nella scrittura.

Peraltro mi sento di dire che il dolore ci interessa poco, in quanto è un sentimento totalizzante e privo di sfumature. La malinconia è sicuramente più interessante, perché quando sei malinconico ti senti quasi felice di essere triste. È l’arcobaleno con la pioggia, non si batte.

Twin Peaks è un posto dove nulla è come sembra. Vi è mai capitato che una canzone vostra cambiasse completamente senso col tempo?

Ci capita sempre. Platone diceva che esiste un mondo delle idee da cui un Demiurgo attinge per plasmare il mondo. Le canzoni probabilmente vengono da lì, sono sentimenti o sensazioni universali che un essere umano decide di plasmare sotto forma di musica. Ecco perchè è facile rivedersi in testi scritti più di 40 anni fa. Le persone e i cantautori invecchiano, i sentimenti no.

Avete mai scritto una canzone partendo da un’immagine o da una scena mentale, come fosse una storyboard?

Cerchiamo di farlo ogni volta. Dare alla musica una forma visiva è una delle nostre più pretenziose ambizioni. 

Pompei, cinema francese, arte… ma se Lehavre fosse una città immaginaria, che regole avrebbe?

Nessuna. Veniamo dal punk, dove ogni regola esiste solo per essere infranta. Ricorda gli impressionisti.

Se doveste spiegare Laura Palmer a qualcuno che non ha mai visto Twin Peaks, da dove partireste?

In che senso c’è qualcuno che non ha mai visto Twin Peaks?

Siete al quarto singolo: se ognuno fosse un capitolo di una storia più grande, che titolo avrebbe il libro?

Siamo dell’idea che i titoli si scelgano solo a opera compiuta. E questo, per ora, è ancora un racconto pieno di pagine bianche che Lehavre sta lentamente scrivendo. Niente paura: ci saranno anche delle immagini, oltre al testo.

Pagina Instagram Lehavre

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