Antonio Firmani, “La galleria del vento”: la recensione

antonio firmaniLa galleria del vento è il primo disco solista del giovane cantautore napoletano Antonio Firmani, già attivo con il progetto Antonio Firmani & The 4th Rows. Nove istantanee, sospese tra un delicato songwriting acustico e sonorità nord-europee di matrice post-rock e dream pop, che attraversano la vita di coppia di Mario e Alice, i due protagonisti del disco.

Mario Firmani traccia per traccia

Dopo la suite strumentale, e piuttosto cinematografica, de Le candeline dei trent’anni, si passa a conoscere più da vicino l’atteggiamento da cantautore di Antonio Firmani: idee morbide, un sound dalle forme contenute e dai toni moderati, che si incarna nella title track La Galleria del Vento.

Si prosegue su toni simili anche se con qualche piccola variazione con Mario e Alice, principianti, storia intima espressa con modi gentili e qualche ausilio dei fiati. Semplice invece allarga un po’ il discorso, proiettandosi su orizzonti sonori più dreamy, ma anche con un finale diffuso in abiti jazz in cui guadagnano spazio pianoforte e tromba con sordina.

Gli Ultraventenni racconta di relazioni interpersonali instabili e relativi problemi con voci infantili, qualche struttura da filastrocca (con relativi zumpa-zumpa-zum). Tutt’altro il discorso e il clima de Il Professore, che apre con largo apporto del pianoforte per raccontare una storia con svariati tratti di tristezza.

Pacey Witter continua a discorrere in italiano, inserendo altri personaggi accanto a Mario e Alice, sempre con un’aura nostalgica che si stende morbida (apprendo ora che il titolo del pezzo è riferito a un personaggio di Dawson’s Creek. Ah la cultura pop). Si procede poi con Scena 8 – interno notte, passo lento e qualche idea psichedelica che però rimane sullo sfondo, almeno fino a un finale più vasto. A chiudere Una casa felice, è stata una casa felice, altro breve strumentale.

Sensibilità singolare, ironia e gentilezza diffusa sono tra gli ingredienti del disco di Mario Firmani, che però aggiunge buone qualità da cantautore e una capacità di utilizzare al meglio strumenti sonori per variare il panorama e disegnare scenari differenti, canzone dopo canzone.

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