Gianluca Grignani, “La fabbrica di plastica”: quellochesentivo

Gianluca Grignani, quellochesentivo

Esce il 20 maggio 1996 La fabbrica di plastica, secondo album di Gianluca Grignani, che fu incompreso dal grande pubblico ma amato dagli intenditori (150.000 copie vendute contro i 2 milioni dell’esordio, Destinazione Paradiso). Tanto che da più parti è ritenuto tuttora il lavoro migliore del cantautore milanese. Anche grazie al brano omonimo.

Si possono modificare gli atteggiamenti, ma non le intenzioni. Possono cambiare i pensieri, ma non la testa che dà loro forma.

Ho provato ad essere come tu mi vuoi
Tanto che sai in fondo cambierei
Ma son fatto troppo troppo a modo mio
Prova ad esser tu quel che non sei

E se quella stessa testa ha un difetto di fabbrica, in cui tutto è spostato di qualche metro, in cui i pensieri non sono ben allineati e la realtà sfasata come un cubo di Rubik, forse conviene lasciarla andare e vedere che cosa accade.

Io vivo un metro più in là
Da quel che tu chiami realtà
Giusto quel metro più in là vivo io

E vivono anche i miei pensieri
Dentro nei discorsi accartocciati
Dio quando li sento liberarsi
So soltanto io quanto son veri

Come quando il caos della stanza somiglia a quello che portiamo dentro, soltanto allora ci rendiamo conto che la differenza può essere un valore e non una discriminante. L’omologazione diventa il nemico da combattere, e il difetto di fabbrica una benedizione della distrazione.

Ma la fabbrica di plastica ha una valvola
Di sfogo nel costato ed è lì che sono nato
È da lì che son passato

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Chiara Orsetti

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