Siciliani, già con un buon seguito all’estero, gli Antarte pubblicano Isole, con la pubblicazione per l’Europa della francese Megaphone Music. A dare ancora più respiro internazionale alla band ci si mette anche Simon Heyworth (ingegnere del suono che vanta collaborazioni del calibro di Nick Cave, Depeche Mode, King Crimson e Brian Eno).

I punti di riferimento della band sono Godspeed You! Black Emperor, Sigur Ròs, Radiohead, Slowdive: il risultato sono suoni dilatati, progressioni slowcore, dreamy. Loop e chitarre per creare una soffice nuvola sonora in bilico tra psichedelia, sperimentazione e forma canzone.

Antarte traccia per traccia

Un lungo suono cavernoso apre Oasi, e di conseguenza il disco, che si rivela essere canzone languida, morbida, allungata e piena di miraggi. Nel finale del lungo brano apre a soluzioni psichedeliche.

Le atmosfere sono molto simili anche nella seguente I Tuoi Giorni, con un certo ristagno di sentimenti malinconici.

Lo strumentale Senza Luna cresce piano piano, con istanze ambient, post rock, classiche (via pianoforte) che si sciolgono le une nelle altre. Torna il cantato, morbidissimo, con Nessuno, in cui il pianoforte fa da contrappunto costante e appuntito, e con l’orizzonte sonoro che sembra avvicinarsi sempre di più, per un crescendo finale anche drammatico.

Scirocco torna sostanzialmente alla forma della suite, ritmata ma non veloce, con un climax non tanto a livello di battiti, quanto di aperture sonore a paesaggi sempre più vasti e impossibili da abbracciare con uno sguardo solo.

Bolina fa vela a bordo di un pianoforte, arricchito presto però da suoni di corde. Ma il brano ha due vite diverse: dopo la delicatezza iniziale, arriva un passo più costante e determinato, ma crescono anche le vibrazioni, un senso di indeterminazione, un volume di suoni sempre più consistente.

Si passa senza cesure a Castelli di sabbia, molto più elettrica e influenzata dal jazz, ma anche dal rock. Il congedo è affidato alla soffice e costellata di suoni argentini Buona fortuna.

Disco ricco di sensazioni e molto ispirato, quello degli Antarte, che mettono a nudo tutta una serie di talenti e una forza costruttiva notevole, ottenendo un album forte e sostanzioso.

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