Loop station, pedale delay e soprattutto la sua voce: questi gli ingredienti della speciale ricetta creata da Berg, musicista milanese che debutta con il suo primo ep Solastalgia su etichetta Sangue Disken. Atmosfere trip-hop ma anche molto icastiche per cinque canzoni di ottima fattura.
Berg traccia per traccia
Si parte da Wrong, delicato e ben costruito discorso del tutto vocale, con un forte spirito soul che si percepisce sullo sfondo. Più ritmata la seconda traccia, Run, in cui si accentua la parte percussiva ma si mantiene un senso di “isolamento” della voce centrale che spicca in modo chiaro. Ice non è così “glaciale” come il titolo suggerirebbe, ma è costruita su una struttura un po’ meno minimalista delle precedenti.
Paradossalmente più fredda l’atmosfera di Vivien. Il disco si chiude con la percussiva Dreams, che mescola dolcezza e durezza (moderata) per ottenere un effetto in qualche modo straniante.
Buon disco, anche a livello concettuale, l’esordio di Berg, curato nei dettagli e consistente. La formula “tutto voce” rischia di essere un po’ ripetitiva alla lunga, ma ci sono molti correttivi che si possono apportare per evitare l’appiattimento.
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