E’ stato pubblicato, per la prima volta in digitale “Greatest Tits Deluxe”,disco che segna la “rinascita” dei Charlie & The Cats, band rivelazione del folkrock dialettale degli anni ’90, formata dal bresciano Charlie Cinelli (voce e chitarra), dall’anglo-romano Alan Farrington (voce e basso) e dal veronese Cesare Valbusa (batteria): 26 brani rimasterizzati, che nel 1993 contribuirono al grande successo del gruppo, con l’aggiunta di due inediti. Questo il risultato della nostra chiacchierata.
Facciamo un grande tuffo nel passato, quando e com’è nato il vostro progetto?
Il nostro progetto è nato nell’89 quando al duo Rockabaret formato da Alan e Charlie si è aggiunto Cesare alla batteria.
Il vostro nuovo singolo si distanzia un po’ da ciò che “va oggi”, come vi rapportate con il nuovo music business?
Nutria si distanzia dal genere che oggi (che non so quale sia) perché facciamo semplicemente quello che ci viene in mente… col music biz ci si rapporta Elia!
Con chi vi piacerebbe collaborare oggi?
A me piacerebbe collaborare con un corpo di ballo femminile.
Quali sono i cinque dischi che più hanno influenzato il vostro disco?
I miei titoli: Harvest di Neil Young; Nursery Crime dei Genesis; Frank Sinatra con Count Basie; Kind of Blue di Miles Davis e Rimmel di De Gregori
Com’è nata l’idea di un greatest hits?
L’idea del Greatest Tits è nata proprio per il gioco di parole.
“Nutria” è un disco con influenze musicali variegate ed abbiamo apprezzato particolarmente il suo mood. Pensate che nei gruppi odierni possa mancare la vostra verve? C’è qualche giovane band che vi ha colpito?
Secondo me ai gruppi moderni mancano più che altro le occasioni per suonare live… Questo creerebbe maggiore verve
Ci saranno occasione per potervi vedere (si spera) dal vivo?
Richieste ne abbiamo, scalpitiamo e speriamo appunto di poter tornare presto a calcare i palchi per dare sfogo alle valvole e alle pelli, voce alle nostre ugole e sudare fuori tutto il rock che abbiamo dentro jaaaaa.