Albume è il disco d’esordio del cantautore salentino Ciccio Zabini. Dieci canzoni tra giochi di parole, spunti jazz, cantautorato tradizionale e qualche ricciolo di poesia. Ma anche qualche ghigno beffardo, in un disco molto vivace e ricco di inventiva.
Ciccio Zabini traccia per traccia
La prima canzone del disco si intitola Tra il bere e il mare: l’approccio è chiaramente ironico, ma senza sbracare. Anzi l’aspetto che prevale è quello narrativo, in stile cantautorale classico, con qualche pizzico di chitarrismo latino e qualche inserimento di flauto a conferire qualche sensazione prog.
Piccola canzone sdrucciola segue con calma, intessuta su un giro di chitarra acustica vagamente barocco, con i bassi e i fiati a offrire spigoli jazzati, ma anche l’armonica a bocca a dare una dimensione più alle elencazioni surreali e un po’ gaberiane del testo. La voglia di giocare con le parole si conferma anche con L’uomo di_strutto, racconto in prima persona poco educato, sottolineato ancora da cospirazioni di fiati.
Atmosfere più tranquille quelle de Il furto di/vino, con la chitarra acustica e con immagini stavolta piuttosto altisonanti, introspettive e “serie”. Occhi invece si preannuncia con un’introduzione molto movimentata (oltre che con una citazione dall’inevitabile Gianni Morandi, proprio in cima al pezzo). Sopra il tavolo ha i modi delle ballata un po’ storta, con infioriture di chitarra elettrica.
Ecco poi Sogno di un pomeriggio di mezza estate, titolo semishakespeariano per una canzone di corsa e di spirito. Eccoci poi con Ultima samba a Bagnacavallo, morbida e diffusa e ironica, con buoni passaggi di batteria jazzy style. Che cosa vedi? prova strade su cui muovere passi veloci, con qualche sprazzo di Jannacci e altri istinti quasi western/country. Come un epilogo chiude su toni lenti e più cupi, accogliendo qualche piccola tristezza proprio sul finale.
Disco molto interessante e spesso divertente, quello di Ciccio Zabini, che riesce a giocare con parole e suoni senza risultare mai né banale né stucchevole. Anzi la formula proposta viaggia sempre a livelli alti, sia quando il registro è serio e intimo (raro), sia quando le briglie sono chiaramente sciolte.

