Cimini, cantautore calabrese, da anni trasferitosi a Bologna dove riesce a crearsi un piccolo spazio nel contesto musicale indipendente pubblicando due dischi e suonando in giro per l’Italia. Nel 2016 decide di abbandonare le scene per dedicarsi alla scrittura di nuove canzoni e ne esce fuori un prodotto diverso, che taglia nettamente con il passato e che gli consente di intraprendere un nuovo percorso. I brani del nuovo disco Ancora Meglio sono subito apprezzati dall’etichetta Garrincha Dischi, che decide di affidare la produzione a Nicola Roda (Keaton) ed Enrico Roberto (Lo Stato Sociale).
Ancora Meglio è un disco pop d’autore: le canzoni parlano di ansie, amore, sfighe, speranze, utilizzando un linguaggio diretto ma intimo che mira a creare empatia con il pubblico. “Ancora Meglio” è stato scritto in seguito a un lungo periodo di sconforto: “Era un momento abbastanza triste della mia vita, non avevo più certezze, non ero ancora laureato, avevo deciso di lasciare la musica a tempo indeterminato perché non mi divertivo più”. La decisione di non apparire e di non rilasciare interviste in corrispondenza dell’uscita dei primi singoli è stata pensata come una forma di satira sociale nei confronti della moda dell’anonimato nell’attuale mondo della musica (in realtà bastava cercare “Cimini” sulla rete per trovare foto e informazioni sull’artista).
Cimini traccia per traccia
Buongiorno è l’apertura del disco, con scelte chiare fin dal principio: la strada pop scelta da Cimini è energica e leggermente “bailada”, con un mood tutto sommato solare. Invece Spotless sceglie idee diverse, per esempio quella di citare Julio Iglesias, in mezzo a qualche sonorità vintage e disagi di tipo relazionale.
La legge di Murphy è una sorta di anti-manifesto, morbido e melodico, costruito sul pianoforte, con qualche riferimento a Il cielo è sempre più blu ma qui declinato decisamente in minore.
A seguire Fai tardi che riguadagna respiro e impatto, mescolando suoni analogici e sintetici e allineandoli agli ordini di un drumming regolare. Una casa sulla Luna torna ad atmosfere molto soffuse, tra suggestioni genovesi e un mood malinconico.
Un’altra possibilità si delinea con suoni del tutto sintetici, ma anche con un carattere molto sferzante e un ritornello incisivo. Sabato sera si riallinea su modalità più tranquille e intime.
Un’estate così ha l’aspetto della canzoncina pop con ukelele, e anche la sostanza. Molto più drammatica, anche se un po’ per finta, Vivere non mi basta, con un beat e aperture elettroniche.
Le mescolanze che Cimini mette in atto nel proprio disco risultano in brani sempre vivi e costruiti in modo lucido, anche quando le scelte sonore sono zuccherose.