corde obliqueSi chiama I Maestri del Colore il nuovo album di Corde Oblique, progetto diretto dal Maestro Riccardo Prencipe, dalle spiccate caratteristiche progressive folk. Come si capisce dal titolo, il disco si ispira al patrimonio storico-artistico italiano, il che però non impedisce, qui e là, di occuparsi anche dell’attualità.

Corde Oblique traccia per traccia

L’approccio melodico e “orchestrale” è trasparente fin dalle note di Suono su tela, che apre la collezione di brani delle Corde Oblique. Il brano parte molto morbido, salvo indurirsi verso il finale, nel quale anche il violino collabora ad atmosfere più ruvide. Ne I Sassi di Matera appaiono le voci, dialettali, femminili e per lo più corali, utilizzate come strumenti aggiuntivi, in una tessitura complessiva molto mediterranea.

Si torna al tutto strumentale, con sorprendenti incisi di percussioni, con Violet Nolde. Con Il cretto nero invece si torna al cantato, questa volta in un italiano limpido e scintillante, che parla di amianto e di storie di piccoli re. Giallo Dolmen si inoltra in paesaggi inquieti, nei quali alla fine emergono cori tribali amerindi.

Tutt’altro carattere quello di Amara Terra Mia, cover, in femminile minimale a cappella, da Domenico Modugno: il risultato è particolarmente suggestivo. Papavero e memoria torna agli strumenti facendosi guidare dapprima dalla chitarra, poi da discorsi d’ensemble. Si va in toni di preghiera dalle caratteristiche antiche con A fondo oro, evidentemente riferita ai ritratti religiosi prerinascimentali.

Rosa d’Asia e L’urlo rosso, che seguono, sono in qualche modo complementari, con la prima intessuta sulle grazie vocali e la seconda guidata nel proprio climax dagli strumenti ad arco. Modi più concilianti quelli di Blu regale, mentre Blubosforo si anima in progressione. Il disco si chiude formalmente sulla purezza de L’occhio bianco, in cui entra anche il pianoforte a fare da contraltare alla chitarra. L’album è chiuso da una sorprendente Ghost Track, sostanzialmente un pezzo metal da poco più di un minuto.

Un’operazione complessa che però spesso suona semplice: il progetto Corde Oblique perfeziona ulteriormente la propria miscela, ottenendo qui e là risultati sublimi.

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