In questa intervista, i Cosmedia ci sveleranno i segreti del loro processo creativo, le ispirazioni dietro il disco d’esordio Dal momento che e l’importanza del tema delle relazioni interpersonali nella loro musica.
Dal Momento Che è il vostro primo album, e racconta una storia complessa di relazioni interpersonali. Ci raccontate di cosa si tratta e come avete lavorato insieme per creare questo lavoro?
I temi dell’album rappresentano per l’appunto una storia complessa, che potrebbe essere vista nell’insieme come un percorso di crescita e consapevolezza a suon di fallimenti. In realtà, non si tratta esclusivamente di rapporti sentimentali, ma racconta piuttosto di come questi assorbano tutti i nostri problemi che arrivano molto spesso più da lontano.
Le idee dei testi arrivavano quasi sempre da Antonio, ma poi tutti hanno sempre contribuito all’arrangiamento di ogni brano, e spesso anche alla creazione di nuove melodie e armonie che potevano sposarsi meglio con l’idea della canzone. C’è stata molta sintonia da questo punto di vista.
Parlateci un po’ del processo creativo dietro a questo album. Avete menzionato che è stato scritto in un periodo di crescita e consapevolezza. Come avete integrato queste esperienze personali nel vostro lavoro musicale?
Le esperienze di cui si parla nell’album sono sempre state vissute in prima persona o da persone vicine a noi, esperienze assorbite. Quando abbiamo iniziato a lavorare alla stesura dell’album, in realtà molta parte di questo percorso, da un punto di vista personale, era stata conclusa. Il modo migliore per parlare di qualcosa attraverso un brano è averla capita a fondo, quindi conclusa e superata, impacchettata e pronta per diventare arte. Altrimenti non si ha il quadro completo.
C’è una canzone su Dal Momento Che che avete trovato particolarmente significativa o emozionante da creare? Perché?
Probabilmente Puzzle. Gli altri brani – intesi come testi, melodie e armonie, escludendo gli arrangiamenti – sono stati scritti in poco tempo, e spesso hanno avuto bisogno di poche revisioni. È stato sicuramente significativo lavorarci insieme e ci ha consolidati come band. Per Puzzle è stato molto diverso, è stato un progetto aperto, su cui ognuno di noi continuava ad aggiungere tasselli, proprio come un puzzle, appunto. Ci abbiamo messo quasi due mesi a terminarla, abbiamo cambiato parti di testo almeno dieci volte, addirittura delle parti sono state modificate quando eravamo già in studio di registrazione. Quando l’abbiamo conclusa, abbiamo sentito che era tutto come lo volevamo.
Come avete scelto la tracklist dell’album? C’è un ordine particolare delle canzoni che sentivate fosse importante per comunicare il vostro messaggio?
Ci abbiamo lavorato per molto tempo su, dato che per noi il concetto di album è ancora molto importante, e la tracklist è un elemento fondamentale per la riuscita dell’album. Non credo che da un punto di vista dei testi ci fosse un modo per raccontare una storia, non si tratta di un concept album, ma credo che da un punto di vista musicale il modo c’è, e l’abbiamo trovato. La tracklist ci sembra il modo giusto per far capire chi siamo.
Parlateci della vostra evoluzione musicale. Quali influenze e stili musicali avete incorporato in questo album?
Veniamo tutti da ambienti musicali diversi, di base, quindi di approcci ce ne sono stati tanti. Probabilmente le influenze maggiori sono date da generi che bene o male ascoltiamo tutti, come il post-punk e il garage rock, ma non mancano riferimenti al filone indie/alternative degli anni ’90 e ’00, soprattutto nella struttura e nell’arrangiamento in molti dei nostri brani.
Raccontateci un po’ della vostra storia come band. Come vi siete incontrati e come avete raggiunto questo punto?
Antonio e Mario si sono conosciuti nel 2018, suonando in un progetto di inediti alternative in inglese, progetto che poi è andato in fumo per diversi motivi; così, nel 2020 sono arrivati Peppe e Gianluca, e c’è stata da subito una sintonia musicale fortissima che ci ha fatto capire che quella era la strada giusta. Infatti, dopo pochi mesi eravamo già in studio a registrare il nostro primo ep.
Infine, cosa possiamo aspettarci in futuro dai Cosmedia? Avete progetti o obiettivi a breve termine?
Il nostro progetto a breve termine è far sì che più gente possibile ascolti il nostro album, portarlo nelle sale concerti, suonare tanto e colpire più persone possibili. A lungo termine abbiamo delle idee, ma è presto per parlare di progetti. Se alla gente piace la nostra musica, ce ne saranno molti.