cuminoGodspeed è il nuovo album dei Cumino, duo elettronico milanese che, dopo aver pubblicato i due lp Tomorrow in the Battle Think of Me nel 2012 e Pockets nel 2014 e i due EP Inner Voice e Just Melt, presenta il secondo lavoro in studio in uscita l’8 dicembre. Con Godspeed il duo composto da Luca Vicenzi (chitarrista e sperimentatore sonoro) e Davide Cappelletti (polistrumentista e producer di musica elettronica) disegna nella mente dell’ascoltatore undici scenari in grado di scatenare un alternarsi di emozioni altalenanti, arrivando a stimolare la parte più profonda del subconscio umano.

Come dichiara la stessa band milanese: “A questo mondo imperfetto e alle moltitudini che ci si muovono dentro, alle cose mai fatte, a quelle fatte male e a quelle realizzate, alle porte mai aperte, a quelle che si apriranno in un futuro non scritto che si fa largo ogni giorno dentro al caos mentre cerchi di fermare il fiume con le mani o mentre lo assecondi facendoti portare. Alle solitudini e all’abbandono, al bisogno di calore e di starsi addosso, al mostrarsi, al nascondersi e all’accettare.”

Cumino traccia per traccia

Il disco si apre con Alps, traccia contemplativa e morbida, in cui una chitarra acustica particolarmente discreta fa da contrappunto alle evoluzioni sintetiche. Molto più elettronica la traccia successiva, Mercy, che alza il ritmo e anche qualche muro sonoro.

Mentre le prime due tracce dell’album si mantengono coerenti e compatte, Drop preferisce spaziare, variando scenari e sensazioni. Archipelago parte da suoni desolati per costruire una struttura invece solida, arricchita dalla chitarra.Piuttosto acuminata Blazing, così come Pink White Glaze, che offre alternative sonore cupe.

Movimenti in sottofondo quelli di Hippocampo, minacciosa e oscura, con una linea di chitarra molto fluida. Shelter nasce su idee semplici e ripetute, consentendo però alla struttura del brano di crescere gradualmente. Lips mescola le sensazioni, fornendo un background morbido a sonorità spesso piuttosto decise.

Giochi di vuoti e di pieni per Empty Pool, delicata nel suo incedere. E infine Steps: suoni nel vuoto, che poi si collegano per formare un’unità di senso fluida e luminosa.

I Cumino confermano quanto di buono già si conosceva di loro con un disco sfaccettato ma coerente. Le emozioni filtrate dai vari brani costituiscono un disegno unico articolato e molto splendente.

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