Il percorso autoriale di De.Stradis si arricchisce con I primi della lista, brano che anticipa il disco Appartengo al mare. La traccia si colloca in una dimensione narrativa in cui il cantautore confronta tradizione e sperimentazione, mantenendo un equilibrio tra scrittura diretta e un impianto sonoro che richiama soul e r&b. L’uscita si inserisce in una sequenza di pubblicazioni che hanno definito una nuova fase del suo progetto artistico.
Un brano che indaga le nuove dinamiche relazionali
La struttura di I primi della lista ruota attorno a una riflessione sulle relazioni aperte e sul poliamore. Trasferitosi a Bologna, il cantautore ha osservato modalità relazionali differenti dalla propria, costruendo un punto di vista che non ricerca giudizi ma comprensione. L’argomento emerge attraverso un linguaggio misurato, che utilizza la forma della ballad soul per sostenere una narrazione centrata sull’equilibrio tra individualità e reciprocità.
Il poliamore e le relazioni aperte, oggi, sembrano spingerci verso un individualismo che il mondo ci impone. Non nego le mie perplessità, ma credo che, quando sapremo viverle con strumenti emotivi più maturi e saranno davvero comprese, potranno diventare un modo nuovo e sano di stare in relazione con gli altri
Le osservazioni dell’artista offrono la chiave interpretativa di un brano che esplora il rapporto tra libertà personale e necessità di comunicazione. La scelta della formula “prima della lista”, da cui il titolo, diventa il simbolo del paradosso contemporaneo: affermare un legame prioritario pur riconoscendo la pluralità delle relazioni possibili.
Un tassello nella costruzione dell’album d’esordio
Il nuovo singolo rappresenta uno degli assi portanti del progetto che confluirà in Appartengo al mare. È anche il primo brano composto alla chitarra, elemento che ha orientato la direzione sonora dell’intero disco. Il lavoro prosegue una collaborazione decennale tra De.Stradis e Filippo Bubbico, che ha contribuito a definire un linguaggio musicale radicato nella tradizione italiana ma aperto a contaminazioni soul, jazz e pop.
Il percorso discografico recente comprende Un vortice, Tu somigli e Cit. con Nico Arezzo, tasselli che mostrano una coerenza narrativa e una ricerca timbrica in evoluzione. L’unione tra scrittura diretta e arrangiamenti essenziali restituisce un’identità definita, fedele alle caratteristiche che hanno portato il cantautore a emergere anche in contesti competitivi come Musicultura.
Un’estetica in equilibrio tra introspezione e osservazione
La poetica di De.Stradis resta ancorata alla sua capacità di utilizzare immagini semplici per rappresentare situazioni complesse. Il nuovo singolo prosegue questa linea, senza forzare l’ascoltatore verso una risposta emotiva univoca. L’attenzione al dialogo come strumento relazionale diventa il fulcro di una narrazione che guarda alle dinamiche sentimentali con un approccio razionale ma non distaccato.

