Defolk pubblica il nuovo video, La lumaca. Protagonista del video è Giovanni Arezzo, astro nascente del teatro italiano, conosciuto nella scena hip-hop con lo pseudonimo Soulcè, che insieme a Vincent firma la regia di questo clip, terzo brano estratto da Bisolare, l’album d’esordio di Defolk.
Bisolare è l’ultimo album di Defolk (Vincent Migliorisi) uscito su etichetta MaiOhm Records. Vede la luce dopo il successo di una campagna di crowdfunding lanciata su MusicRaiser. Bisolare è un viaggio fra ironia, esperienze di vita ed incontri artistici (Si Dimentica con il featuring di Luca Madonia, Le Cose Cambieranno con il featuring di Alì). Abbiamo rivolto qualche domanda a Vincent/Defolk.
Da quali spunti nasce “La lumaca”?
La lumaca nasce tanti anni fa, quando la frustrazione di non essere considerato come artista mi dava spunti, come sempre, per fare auto-ironia. A pensarci adesso è anche l’unica cosa che mi ha tenuto a galla in un periodo “buio”. In quei tempi nacque pure Ho ucciso la Lecciso, che ebbe un discreto successo radiofonico, e La lumaca, il mio elogio della lentezza, rimasta invece in cantiere per più di 10 anni.
Vorrei che raccontassi qualcosa anche sul video e sulla performance di Giovanni Arezzo/Soulcé
Con Giovanni è stato un gioco. Lui è un grandissimo attore con grande sensibilità e soprattutto voglia di non prendersi sul serio. Veniva ai miei concerti che non era nemmeno maggiorenne. Io ho grande stima del suo lavoro e lo tenevo d’occhio da un po’. Poi questa estate mi ha coinvolto per una cosa a teatro. C’è stata subito complicità. Gli ho chiesto mezza volta di farsi venire un’idea di clip (è la sua prima regia) e in pochi giorni ha partorito questo finale in cui le lumache venivano mangiate.
Io ci ho aggiunto il veleno, come riscatto per le mie vessazioni. Lo storyboard lo abbiamo modificato insieme in corso d’opera e sono nati questi tre personaggi (la mamma, il capo e il tennista sborone), vista la nostra comune ammirazione per “il professore matto” di Eddie Murphie. Soddisfatti del risultato abbiamo deciso di firmare insieme la regia.
Il tuo ultimo album, “Bisolare”, ha rappresentato una svolta per la tua carriera. Come lo giudichi, in prospettiva?
Più che una svolta lo definirei un esperimento riuscito. Al giorno d’oggi sarebbe da presuntuosi fare un disco e pensare che possa, in qualche modo, cambiare le tue prospettive. Questa è ovviamente la mia di visione, uno che ha fatto il primo disco nel 1998 e non si è mai fermato. Credo che seguire un proprio percorso, avere una propria riconoscibilità, una propria etica, un proprio linguaggio, anche se non ti farà conoscere al grande pubblico di sicuro sarà sempre il tuo punto di partenza: quello da cui ricominciare ogni volta, anche se in realtà non si ricomincia mai ma si percorrono solo altre strade.
“Bisolare” è uscito da qualche tempo: che cosa hai in progetto ora?
Intanto un tour in primavera, poi non so. Ho già scritto nuovi brani anche se ce ne sono alcuni di Bisolare che meriterebbero un videoclip perché, anche se io lo considero un lavoro pop, mi rendo conto che poi così pop non è . Le canzoni hanno bisogno di più tempo per essere ascoltate, metabolizzate. Non a caso dopo un anno sono ancora da riscoprire e come la Lumaca, anche Bisolare speriamo prima o poi arrivi.