Febbricitante e scatenato: Aimone Romizi, frontman dei Fast Animals and Slow Kids, è riuscito nell’impresa di portare a casa una performance invidiabile nonostante una temperatura corporea superiore ai 38 gradi (con la quale molti uomini, diciamolo, non riuscirebbero nemmeno a raggiungere il telecomando per cambiare i canali della TV).
È successo a Genova, per l’ultimo concerto della stagione targato Balena Festival, nella solita Arena del Mare che ha fatto da cornice a un’estate carica di musica dal vivo. Nonostante non fosse al top della forma, Aimone e i suoi sono sempre i soliti ragazzi che vengono da Perugia e che portano la loro musica in giro da ormai più di quindici anni: sono passati cambi di look, incursioni e influenze musicali, passioni e prospettive, ma non cambia mai il piacere puro di quattro amici che amano prima di tutto suonare insieme, e poi farlo davanti al loro pubblico.
Alessandro Guercini, Alessio Mingoli e Jacopo Gigliotti rappresentano, insieme ad Aimone, l’ideale della band che ha iniziato a suonare nelle cantine di qualche parente, per poi piano piano ritrovarsi davanti a un pubblico vero: lo dimostra la scelta di mettere, ancora, in scaletta canzoni che ricordano di quanto ‘almeno venti ci sembravano già tanti‘, figuriamoci quando le piazze si riempiono. Luci sempre basse, come d’abitudine ai loro concerti, energia da vendere e voglia di celebrare una città come Genova, che riesce ancora a dare un tocco di magia alle performance di chi si trova a suonare qui.
In scaletta ci sono i nuovi brani, a cominciare da sei ore, l’ultimo pezzo uscito, passando per qualche traccia di Hotel Esistenza, fino a toccare le colonne portanti del repertorio dei Fask, da Annabelle a Canzoni tristi, passando per Forse non è la felicità a Come reagire al presente, su cui Aimone ha dato il meglio di sé, raggiungendo una batteria sulla terrazza del bar poco distante dal palco, senza dimenticare di salutare e stringere qualche mano di chi si trovava subito dietro le transenne.
Un’energia da vendere, sempre e comunque, e nonostante tutto, perché l’importante è sempre uno soltanto: stare bene. Lo ricorda Aimone, lo ricordano le canzoni, lo ricorda il sorriso con cui lasciano il palco, dopo lo show, con quella musica che è stata ancora una volta in grado di infilarsi sotto la maglietta e farti chiedere ancora.
Prima della band di Perugia, un’altra grande performance è andata in scena al Balena Festival: la cantautrice Mille, al secolo Elisa Pucci. Look inconfondibile, voce unica e repertorio mai banale, è riuscita a catturare l’attenzione con la sua ironia e la sua grinta, sempre al servizio della musica. Già voce dei Moseek, con i quali aveva partecipato a X Factor nel 2015, ha oggi intrapreso una carriera solista già costellata di soddisfazioni con brani molto apprezzati dal pubblico.
Il suo nuovo album uscirà prossimamente, e raccoglierà quasi sicuramente quanto abbiamo già avuto occasione di ascoltare, anche sul palco: 146, Brava Simona (dedicata alla terapeuta, scelta che la rende ancor più affascinante), Amare cose complesse, fino all’ultima pubblicazione, C’est Fantastique. Immancabile anche in questa tappa del tour il telefono Pietro: uno smartphone che viene consegnato al pubblico direttamente dall’artista, e che può essere utilizzato per scattare foto, registrare video, per poi però fare ritorno nelle mani della proprietaria.
Prima ancora, una botta di energia con gli HoneyMoor, band varesotta cresciuta a pane e rock e che con poche canzoni è riuscita a collezionare i primi spettatori arrivati in Arena con la loro potenza.
La scaletta dei Fast Animals and Slow Kids al Balena Festival
sei ore
Vita sperduta
Cinema
Come un animale
Una vita normale
Torna
Lago
Canzoni tristi
Annabelle
Come reagire al presente
Forse non è la felicità
Animali notturni
Festa
Foto di Chiara Orsetti – Daniele Modaffari
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