giordano sangiorgiPer il ventitreesimo anno il MEI, Meeting degli Indipendenti, rinnova il proprio appuntamento e la propria funzione di catalizzatore delle energie della musica indipendente italiana. Quest’anno la manifestazione andrà in scena dal 29 settembre al 1° ottobre, come sempre a Faenza, e per saperne qualcosa di più abbiamo intervistato Giordano Sangiorgi.

Cominciamo dalle novità: che cosa ci si deve aspettare di innovativo da una manifestazione che si conferma per il XXIII anno?

Ci sarà una nuova edizione del Forum del Giornalismo Musicale che l’anno scorso ha avuto un bel riscontro ed è unico nel suo settore, poi una parte dedicata ai social e ai videoclip con incontri dibattiti e workshop veramente innovativa e di grande interesse nelle giornate di sabato e domenica grazie a Giuseppe Piccoli e Fabrizio Galassi.

Ma anche una prima vetrina dei vincitori dei migliori festival di cantautori dedicati a cantautori scomparsi e una vetrina del miglior folk delle nuove generazioni. E tanto altro…

L’aspirazione, mi sembra, è di acquistare una dimensione ancora più internazionale e collegarsi ad altri fenomeni europei: è da interpretare in questo senso l’incontro con WIN?

Il mercato ormai è globale: per capire cosa sta succedendo è giusto che i mercati nazionali si confrontino con una realta’ mondiale come WIN, che verra’ a rcccontare agli indipendenti italiani le sue battaglie a favore delle etichette discografiche indipendenti a livello mondiale, ultima la battaglia contro YouTube con Iggy Pop come testimonial.

Perché il premio a Brunori?

Perché l’hanno votato quasi all’unanimità tutti i giornalisti musicali iscritti al nostro Forum del Giornalismo Musicale, tra l’altro l’anno scorso abbiamo avuto oltre 110 partecipanti, sia come miglior artista dell’anno che come miglior videoclip e inoltre e’ sempre suo il brano che in questa stagione è statrao diffuso di poiu’ nelle web radio e radio che diffondono musica indipendente. Diciamo proprio che è l’anno di “Brunori indipendente”.

La parte live è sempre più rilevante: quali sono gli eventi “da non perdere” di quest’anno?

A me viene da dire che non sono da non perdere tutti i giovani artisti e band sconosciute che si esibiranno: sono circa 200 e fanno circa il 90% del nostro cartellone. E’ qui che c’è la musica del prossimo futuro proposta dalle piccole indie, dai festival, dai promoter di ogni area musicale: pop rock, folk, hard rock e metal, rap e trap, folk e world, cantautorale eccetera…

Ci sono delle chicche che non avete ancora annunciato ma che eventualmente ci può anticipare almeno in parte?

Tra gli artisti presenti al MEI ci piace citare Ermal Meta che il Mei premiò già nel 2007 e nel 2012, ancora sconosciuto. Vedremo quando e in che modo.

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