hermanos

Due fratelli, una band: gli Hermanos utilizzano un mix tra le sonorità new wave/rock degli anni ’80, l’elettronica e la passione per le colonne sonore dei B-movie Western anni ’70. Roberto Brussato (chitarre, piano, keyboard) e Giorgio Brussato (basso, voci, keyboard, drum machine) hanno pubblicato Blinding Love, un disco di amore e spleen. Li abbiamo intervistati.

Come funziona quando due fratelli formano una band?

Grazie alla redazione di TRAKS per averci ospitato. Questa è una bella domanda, alla quale facciamo fatica a rispondere, perché noi suoniamo assieme da sempre e quindi tecnicamente non abbiamo mai formato una band. Hermanos di fatto ci sono sempre stati. Negli anni abbiamo suonato con altri musicisti, ma il processo compositivo è  praticamente rimasto sempre lo stesso. Io (Giorgio) e mio fratello (Roberto) attraverso la musica dialoghiamo, ci diciamo le cose che a parole altrimenti non ci diremmo. Ecco perché, dopo alcuni anni di silenzio, il desiderio di tornare a suonare io e lui soli in studio e ribadire con questo nome il nostro legame.

“Blinding love” ha delle sonorità molto anni ’80. Cosa potete dirci a riguardo?

Siamo cresciuti con le sonorità soprattutto di gruppi come i primi U2 e quindi  di quel periodo del rock, ma anche dei primi Cure e dei  Depeche Mode di “Black Celebration”. In realtà  poi ci siamo spostati verso altri generi più  “crossover”. Però  l’anima è rimasta là…

C’è molta malinconia nel vostro album…

Sì indubbiamente. Come ti dicevo, per noi la musica è  anche un modo per parlare, per comunicare quello che non riusciamo a dire a parole e dalla nostra musica traspare sempre questo sentimento, ma non è una cosa prevista o preparata, viene così. Naturalmente nei componimenti  c’è anche dell’ironia che smussa un po’ gli angoli, altrimenti non si spiegherebbero pezzi come “ la danza de los mosquitos” oppure “salsa guaca”.

Avete mai pensato di scrivere una colonna sonora per un film?

Ci piacerebbe. Noi creiamo anche per immagini. I pezzi di “Blinding love” ruotano attorno e sono legati assieme dalle immagini di deserto, silenzio, solitudine, vento, polvere, caldo, notte… In verità, anni fa, alcuni nostri pezzi sono stati usati per un cortometraggio, ma in quel caso furono composti senza vedere prima le sequenze in cui sarebbero stati inseriti.

Cosa c’è nel futuro di Hermanos?

Per ora solo la preparazione del live che richiede un po’ di cura perché  vorremmo riuscire a riprodurre dal vivo le stesse atmosfere del disco. Però stiamo già componendo nuovi pezzi e naturalmente non sappiamo ancora in che direzione la musica ci porterà.

 

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