Con simpatia per tutti quelli che hanno letto “di gruppo” e hanno pensato male, ecco un nuovo appuntamento con le recensioni in breve di TRAKS. Dedicate a ep, a dischi belli ma usciti da un po’, a lp “minori” che tanto minori non sono, ecco alcune proposte che vorremmo farti.

Andromaca, “Aves Spicere”

andromacaEvocativi fin dal titolo dell’album (“avvistare uccelli”, pratica tipica in antichità per leggere il futuro), gli Andromaca si propongono con un full length composto da cinque tracce piuttosto estese. Progressive, post rock, psichedelia e math si incontrano in un lavoro che dimostra una certa organicità. I suoni possono essere piuttosto pesanti come in Kommos, oppure più sfumati ed elettronici come in TEXNH. La band dimostra notevole versatilità e buona fluidità in un disco compatto e omogeneo.

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Blauss, “Sudden Step”

Sudden stepSonorità dream pop (delle volte più pop che dream) per i Blauss, band capace anche di ragguardevoli slanci psichedelici. Il duo è formato da Ilaria Paladino (voce e synth) e Mattia Schroeder, chitarrista sperimentale attivo sulla scena romana. Buona la prova della voce e suggestivi alcuni dei paesaggi disegnati, per esempio quello di Nippon. La band si dimostra in grado di essere anche minimalista quando serve, e sviluppa nel complesso uno sforzo molto organico e completo.

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Never Trust, “The Line”

coverForti di una notevole sostanza rock e della personalità della cantante Elisa Galli, i Never Trust propongono un disco che rispetta i cliché della vulgata internazionale senza scadere nella fotocopia della produzione altrui. C’è notevole vigore in pezzi come Cut it Out, che apre il disco, oppure Razor’s Edge. Mentre Music & Melody si colloca nel range delle “ballate classiche”. Buona varietà sonora e buoni i risultati complessivi.

 

 

Roynoir, “Funamboli su seta di veleno”

roynoirCon influenze dichiarate che affondano le radici nella new wave anni ’80 italiana e internazionale, e qualche attinenza di attitudine con band più recenti, vedi Teatro degli Orrori, i Roynoir pubblicano il proprio primo album. Nove tracce oscure dai testi articolati, con molta chitarra e parecchia rabbia, a volte trattenuta. Pur in modo non sempre coerentissimo, la band prova a mettere insieme un proprio stile con buone dosi di originalità.

 

 

The CracKers, “Good Morning Samsa”

crackersThe CracKers sono un quartetto nato a Ragusa ma con la testa immersa nella new wave britannica. La band pubblica, a seguito di qualche cambio di formazione, il proprio terzo lavoro. L’ep, composto di sei pezzi, si permette qualche divagazione post grunge (come (The Shape of) Faded Things). Per lo più però il sound è concreto e deciso, spesso venato di malinconia.

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