Jhonny Cannuccia: vado a sentimento

jhonny cannuccia

Jhonny Cannuccia è tornato con un nuovo singolo Sei la mia città, fuori dal 31 ottobre su tutti i digital store. Una dedica di amore nei confronti di Roma, la città dell’artista. Ecco la nostra intervista.

Sei la mia città è il tuo nuovo singolo: come nasce questo brano e quale messaggio volevi trasmettere?

Un sabato mattina stavo sulla Prenestina, zona largo Preneste, semafori puntualmente rossi, guardavo fuori dal finestrino, vedevo i palazzi con piccoli balconi e signore intente a pulirli, partendo da quest’immagine che ho stampato nella mente è nata Sei la mia città. Io abito in campagna, in periferia, e spesso mi chiedo come facciano le persone a vivere in centro, ma comunque nonostante il caos, le buche, abitiamo nella città eterna.

Roma non è soltanto bellezza ma anche caos, traffico e buche come sei riuscito a trasformare anche questi aspetti in poesia?

Come sono riuscito? Lo chiedo io a voi, ci sono riuscito veramente? Amo Roma, i vicoli, il lungo Tevere, amo anche le sue contraddizioni. Ho tirato giù il testo di getto, fondamentale sono un buono e cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose e Roma è tante cose.

Nelle tue parole si sente molto il desiderio di raccontare emozioni “vere”, quasi fotografiche. Quando scrivi, da dove parti: da un’emozione, da un’immagine, da una melodia?

Io non scrivo testi complicati, non faccio voli pindarici, a me piace parlare del vissuto, di cose vere e può capitare di partire sia da un’emozione sia da un’immagine oppure da una melodia, dipende.

Hai collaborato nuovamente con Andrea Pronzati. Quanto è importante per te il lavoro di squadra nella produzione musicale?

Per me il lavoro dì squadra è fondamentale, come è fondamentale unire e mischiare influenze e bagaglio musicale, se ci si riesce viene fuori un mix esplosivo. Andrea lo conosco da circa quindici anni, la distanza e gli impegni non ci permettono di vederci, ma ci sentiamo spessissimo, lui è un musicista fantastico, suona chitarra, basso, pianoforte, contrabbasso, sax, se non erro suona anche la fisarmonica. Un giorno pubblicherò qualche nostra chat di quando siamo in fase creativa. Fare musica con Andrea è uno spasso, ci capiamo al volo.

Negli anni hai esplorato tanti generi dal punk al pop fino al metal crossover. Come ti definiresti oggi musicalmente?

Non saprei, io faccio musica per, e con passione, vado a sentimento, anche io a volte mi chiedo qual’è il mio genere, forse a voi che siete del settore, viene più facile inserirmi in una categoria, anche se credo che in realtà per me non sia così importante inquadrarmi in un solo genere.

Quanto è cambiato Jhonny Cannuccia dal disco d’esordio L’Italia Immobile a oggi?

Sono cambiato tantissimo, considerando che ho cominciato a lavorare a l’Italia immobile poco dopo essere uscito da una storia di otto anni, durante la promozione del singolo, ho conosciuto Silvia che poi è diventata mia moglie. Poi tra pause di riflessione, il ritorno dietro la batteria con gli Stray Socks, altra pausa di riflessione, tre figlie e capelli che hanno cominciato a diventare bianchi, credo di essere maturato, pur rimanendo sempre un sognatore.

Dopo Sei la mia città su cosa stai lavorando? Ci sono nuovi singoli o magari un album in arrivo?

Per la prossima uscita, con Andrea, torniamo su sonorità punk/rock, ci sarà un ospite, Bellì, rapper barese che secondo me ha un flow pazzesco e il pezzo presumibilmente uscirà i primi di gennaio. Poi, dopo due anni, forse riusciremo a farne uscire una l’8 marzo per la festa delle donne.

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