Doppio titolo per il secondo e nuovo disco dei Fucina 28: l’album si intitola La pace dei sensi “Il nulla” e contiene otto brani di pop rock a buon contenuto elettrico.
Il disco si apre con Riflessione dei trent’anni, che tra citazioni di cantautori e la lotta contro i luoghi comuni introduce un suono pop rock piuttosto tradizionale.
Meno tradizionali le percussioni che introducono a Nel Paese di Pinocchio, che piano piano vede il ritorno della chitarra e costruisce dal basso.
La pace dei sensi, mezza title track, si alimenta di un riff piuttosto agile, e cresce in potenza da metà canzone in avanti. A seguire Amore blu, che su ritmi piuttosto serrati mescola personale e pubblico, condendo il tutto con dosi larghe di chitarra elettrica.
Si rimane su un discorso cromatico con Verde mare, che parte piuttosto sommessa e poi lascia spazio a sgroppate di chitarra melodica ma piuttosto intensa.
Qualche sensazione new wave in Te stesso, conflittuale e piuttosto oscura. Terrore insinua qualche dubbio in più e si caratterizza per una certa veemenza sonora, intonata alla questione affrontata dal testo, che cita circostanze relative al caso Aldrovandi.
Ci si immerge in atmosfere più morbide invece per L’incostanza vol.II, che chiude il lavoro con l’ausilio del pianoforte e di un lavoro di tessitura complessiva piuttosto articolato.