E’ nato nel 1993 Giovanni Conelli, e a quanto dicono le note biografiche suona la chitarra da quando aveva 11 anni. Oggi, con l’aiuto di Michele Voltini, pubblica il primo ep, Dietro un’onda nell’Oceano.

Si tratta di un esordio significativo, con canzoni da cantautore immerse sotto una superficie elettronica, con qualche difetto ma anche con molti pregi.

Evoluzioni elettriche popolano i sogni/incubi di Shakespeare’s Dreams (intro), due minuti abbondanti di vibrazione che non si tira indietro quando si tratta di grattare il fondo.

Si passa dall’elettrico al vocale con Oceano, che su un tappeto minimalista appoggia il cantato di Conelli e anche un coro quasi tenorile.

Deserti mantiene un atteggiamento minimal, ma proietta in atmosfere più surreali, con dialoghi sommessi sullo sfondo. L’ep si chiude con L’elettricità, che conferma la tendenza (positiva) a costruire panorami sonori prima ancora di pensare a un testo. La bonus track è la rilettura, effettuata dai Microlux, di Oceano.

Ad ascoltare la voce, ma anche le composizioni, di Conelli, difficilmente si direbbe che ha poco più di vent’anni. Ci sono particolari da sistemare (qualche forzatura del canto, lo “yeee” di “Deserti”) ma la sostanza da cui partire è davvero notevole.

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