Semplificando brutalmente, un mandala è un elaborato disegno a base geometrica che richiede spesso ore di lavoro, che rappresenta il cosmo. Quando è terminato, quale sia il suo valore artistico, viene distrutto, spazzando via la sabbia di cui è composto.
Oltre che perfetta metafora della vita, “mandala sonoro” è anche la autodefinizione per Kalachakra, ultimo lavoro di Diego Innaro, l’uomo dietro al progetto chiamato ChillD.
Il disco, pubblicato su cassetta e in 30 copie della limited edition, è un’opera che si colloca tra soundscape music e drone music, ma che si richiama apertamente alle tradizioni orientali, di ispirazione buddhista e induista.
Il lavoro contiene due tracce, una per lato. Il lato A, Kala, contiene un lungo processo di crescita, in cui suoni e rumori si mescolano ed esercitano il proprio diritto di riverberarsi e amplificarsi, con suoni di lontane campane orientali a occupare lo sfondo del brano.
Meno conciliante il discorso alla base del lato B del disco, Chakra, che utilizza le proprie vibrazioni per un discorso più ricco di contrasti e di inserzioni tecnologiche molto meno serene.
Kalachakra si presenta come una riflessione sulla morte e sulla vita partendo dal punto di vista terminale. Si tratta con tutta evidenza di un lavoro complesso e molto articolato, senza pause e una grande idea sullo sfondo. Così grande che, a fine lavoro, deve essere cancellata in ogni sua parte, perché tutto possa ricominciare da capo.
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