Uscirà il 23 ottobre Mondial Frigor, esordio su ep dei Torakiki: Alessandro Rizzato, Kevin Parrino e Giacomo Giunchedi condividono la provenienza dal centrosud, la residenza bolognese e una spiccata inclinazione per i suoni che vanno dalla new wave all’ambient e ritorno.
Le tre tracce che compongono l’ep rispecchiano bene la varietà di ispirazioni del gruppo, che hanno discorsi aperti con l’elettronica ma che nascono come trio rock. Qualche memoria, come vedremo, è rimasta.
Dorothy apre dunque il discorso, ed è qui che si concentra la maggior parte di riferimenti alla new wave e a certo elettropop anni Ottanta di gusto ma senza perdere di vista i ritmi alti: qualche risonanza Cure, qualche filtrata di Joy Division, qualche idea Depeche Mode.
All’interno di Tree Moon non va smarrita l’importanza del lavoro del basso, che concentra su di sé le attenzioni, mentre le percussioni e gli altri strumenti gli disegnano qualche svolazzo intorno.
Pink Head chiude il trittico confermando sonorità più vicine all’ambient, ma con una varietà di ritmi non sempre consueta di questo genere. Nella cascata sonora ci sono molti elementi che si rincorrono, in un notevole turbinio che può ricordare qualcosa degli ultimi Radiohead.
Sarà perché siamo ancorati a logiche vecchie, ma tre tracce ci sembrano sempre poche. Però Mondial Frigor, ben calato nelle proprie logiche e nei panorami che evoca, ha il merito di accendere una luce direzionale molto insistente sulla musica dei Torakiki, dei quali si sentirà parlare di nuovo e al più presto.