Quattro anni di attività, parecchio rock e parecchi suoni vintage, il tutto in arrivo da Teramo, in Abruzzo: i Rockrace hanno realizzato un primo disco, Valkirja e sono al lavoro sul secondo. Ecco la nostra intervista con loro.
Mi potete raccontare la storia della vostra band?
La band nasce nel 2010 come conseguenza di un trio composto da me, Tommy Paolone (basso) e Glauco Di Sabatino (batteria). Era da un po’ che ci esibivamo trasformando in Southern Rock qualsiasi cosa ci venisse in mente! Fare “le cover” canoniche non è stato mai il mio forte…
Poi abbiamo iniziato a scrivere qualcosa di nostro, e per ottenere il sound che avevo in mente ho contattato Rudy, che è una voce e un front man fantastico, e c’è stata subito sintonia.
Da li a Valkirja il passo è stato breve, e a oggi siamo più compatti che mai sia dal vivo che in studio, oltre che sotto il palco naturalmente.
Le vostre canzoni di “Valkirja”, il disco precedente, parlano di una grande voglia di Hard Rock e di suono vintage. Quali sono i vostri punti di riferimento musicali?
Abbiamo radici musicali più o meno comuni tra noi quattro ma orientamenti ed esperienze diverse.
Potrò sembrare scontato, ma per quanto mi riguarda sono cresciuto (e invecchio…) con i Led Zeppelin nelle orecchie e nel cuore. Loro hanno davvero cambiato la mia vita, e trovo sempre qualcosa di nuovo nell’ascoltare la loro musica.
Ovviamente non sono i soli, per elencarli tutti ci vorrebbe troppo tempo, ma diciamo che il blues di Freddy King e Howlin Wolf, insieme alla potenza di Stevie Ray Vaughan, l’immensità di Jimi Hendrix, la violenza dei Guns n’ Roses e la grandezza dei Beatles sono delle esperienze che consiglio a chiunque di vivere…
Tommy è un musicista che ha nel bagaglio il sound dei Cream e dei Jimi Hendrix Experience, il soul, il blues, ma anche tanto jazz; Glauco è un turnista internazionale, le sue numerosissime collaborazioni vanno da Fabio Concato alla jazz fusion, passando per il jazz del fratello Paolo DI Sabatino, finendo a noi!!!
Rudy ha i Beatles marchiati a fuoco nell’anima, e gli Zeppelin nel cuore… e tanto basta!!! Ah Ah! Per quanto riguarda il suono “vintage”…ma perchè ce n’è un altro?!? Bisogna assolutamente guardare al passato secondo me.
Da vent’anni almeno i musicisti sono diventati un po’ viziati. Viziati da una quantità di tecnologia a disposizione in studio che ha gradualmente fatto perdere alla musica la sua “profondità” a scapito della perfezione.
L’emozione e l’errore di esecuzione sono fondamentali per far sì che un pezzo non sembri una base di una tastierina Casio! Almeno io la penso così…
Quali sono gli spunti da cui traete ispirazione? Di che cosa parlano i vostri testi?
In Valkirja ci sono testi che parlano di tutto ciò che normalmente viviamo, o in cui ci imbattiamo quotidianamente. Dall’amore violento e folle di una madre per la figlia, ai sentimenti che può provare un cane abbandonato perché malato.
Siete al lavoro sul secondo disco: potete raccontare che caratteristiche avrà?
La linea è sempre la stessa di Valkirja, i nuovi brani sono un po’ più “scuri”, esattamente come il tempo in cui viviamo tutti, dove ormai i valori sono stati sostituiti dall’opportunismo, e dove è sempre più raro trovare gente con le palle, che non si piega davanti ai presunti “potenti” di turno.
Ci saranno però anche momenti più “leggeri”, con testi che incitano alla ribellione e alla speranza che la gente prenda coscenza di se, e inizi a vivere la propria vita, senza i consigli della televisione o dei media in generale. In conclusione sarà un disco vero, sincero e diretto.
Esattamente come noi. Niente artifici o superproduzioni, la nostra musica è suonata “di pancia”, e se riusciamo a emozionare anche solo una persona, per me è “Missione Compiuta!” Ah Ah!
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