Qualche mese fa è uscito L’invisibile spazio, nuovo disco degli Strani Giorni: la band è attiva dal 2004, ma Roberto Maccaroni (chitarra e voce), Daniele Teodorani (batteria e percussioni) e Patrizio Placidi (basso) sono soltanto al secondo disco. Ci spiegano perché all’interno della nostra intervista.
Benché in attività da molti anni, questo è soltanto il vostro secondo disco. Come mai sono trascorsi quattro anni dall’esordio e in che cosa sentite di essere maturati rispetto ai tempi di “Un Passo Avanti”?
La nostra filosofia è sempre stata quella di creare musica di qualità, onesta, sincera… Per far questo bisogna essere molto ispirati e avere a disposizione il tempo necessario.
Essere una band INDIPENDENTE conferisce due grandi privilegi: possedere una propria libertà artistica e non subire l’ansia dei vincoli contrattuali che spesso ti spingono a produrre album mediocri e poco rappresentativi.
In realtà quattro anni non sono poi tanti se si pensa al fatto che quando è uscito “Un Passo Avanti ” per almeno un paio di stagioni siamo stati in giro a promuoverlo tra innumerevoli concerti, radio e apparizioni televisive.
Con L’invisibile Spazio, rispetto al precedente lavoro discografico, abbiamo assecondato l’esigenza di rinnovarci, metterci in discussione sperimentando con grande libertà tutto quello che ci è passato per la testa. Significativo l’inserimento dell’elettronica, del computer e dei sintetizzatori.
Ci siamo dedicati con minuziosa attenzione alla cura di ogni piccolo dettaglio, parole, arrangiamenti, sonorità e grafica, senza mai perdere di vista la naturalezza, la semplicità e l’energia che alla fine sono risultati essere i cardini essenziali dell’intero album.
Che cos’è e che cosa rappresenta “L’invisibile Spazio”?
L’invisibile Spazio fondamentalmente è un concept album, tutte le canzoni sono sempre in stretta connessione, alimentandosi in un rapporto di continuità. Ci siamo ispirati al concetto del libro Il Piccolo Principe (scritto da Antoine de Saint-Exupery il 6 aprile del 1943): l’essenziale è invisibile agli occhi.
I testi affrontano temi come il senso della vita, il significato dell’amore, della fede e dell’amicizia. Volevamo mettere in evidenza tutte quelle cose astratte che non possono essere delineate da uno spazio fisico e visivo ma che allo stesso tempo occupano un posto fondamentale nella nostra vita.
Mi incuriosisce il brano “La mia generazione”: vorrei capire da quali riflessioni nasce il testo.
È uno sguardo severo, attento e appassionato della nostra generazione svilita, delusa, abbandonata a se stessa, ferita nell’orgoglio e incapace di reagire. Una generazione che in fondo in fondo ha ancora un grande potenziale da esprimere e mettere in campo.
Non solo la denuncia dei soliti problemi ma anche una soluzione agli stessi che può arrivare secondo noi soltanto attraverso un cambiamento radicale di pensiero, una rivoluzione dapprima interiore capace di manifestarsi poi all’esterno in una sorta di resurrezione permanente.
Altrettanto m’incuriosisce “Il Crocifisso” e la spiritualità contrastata che porta con sé: da dove nasce la canzone?
È una canzone nata guardando proprio il crocifisso, appeso da sempre sulle pareti di una scuola, di una chiesa, di una casa. L’esigenza di avere delle risposte su quello che succede oggi nel mondo ma senza intermediari.
Il primo passo è avvicinarsi, tirare giù il Cristo dalla croce per farlo accomodare su una sedia e, proprio come farebbero due vecchi amici al bar davanti a un buon bicchiere di vino, cominciare a comunicare: senza filtri, occhi negli occhi!
Avete una solidissima esperienza dal vivo: come sono accolte le nuove canzoni nei vostri concerti e quali tappe avete in programma?
Abbiamo riscontrato con grandissima soddisfazione nel vedere che alla fine dei nostri concerti la maggior parte delle persone presenti si avvicina per complimentarsi e per farci sapere che hanno apprezzato moltissimo il nuovo album, dalla prima all’ultima canzone nella sua totalità!
Questa gratificazione è anche l’ennesima conferma di un lavoro appassionato senza compromessi che ci rappresenta al 100%. Per la stagione invernale stiamo chiudendo alcune serate in giro per il nostro Bel Paese ma potete trovare il calendario completo e sempre aggiornato del nostro tour, che è partito il 9 ottobre, sul nostro sito ufficiale www.stranigiorni.org o sulla nostra pagina www.facebook.com/stranigiorniband. Veniteci a trovare vi aspettiamo e…sempre BUONA MUSICA!!! S.G.