lo stranieroEsordisce per La Tempesta Dischi, con distribuzione Sony Music, Lo Straniero, quintetto nato nel 2014 e già titolare di ottime critiche. Il disco, omonimo, si articola sulle idee del synth pop ma con larghe divagazioni.

I testi sono ben scritti, cantati da Federica Addari e/o Giovanni Facelli. La band fa riferimento al cantautorato come a certe ben determinate band anni Novanta (CSI, Ustmamò).

Lo Straniero traccia per traccia

Si parte da Speed al mattino, che mette insieme a sonorità rapide e guizzanti testi che fanno riferimento alla tradizione nobile del cantautorato pop italiano. Seconda traccia è la veloce L’ultima primavera. Gli indizi di synth pop rimangono moltissimi, con un drumming rumoroso e qualche evasione nel dream pop.

Rimango qui registra un passaggio da voce maschile a femminile e anche un cambio di passo. Si rallenta leggermente e si seguono traiettorie meno rettilinee. Nera riprende ad accelerare, anche se qui e là si concede delle pause. Il pezzo corre su un filo d’inquietudine, utilizzando dinamiche vocali tipo protagonista/coro.

Con qualcosa che rimanda a Battiato arriva poi 1249 modi. Il pezzo torna sugli stilemi di un synth pop elegante, senza rinunciare a mordere qui e là. Cavalli di carta lascia andare la fantasia anche e soprattutto a sonorità di tastiere piuttosto sorprendenti. Braccia ribelli accosta un testo piuttosto intenso a suoni tutto sommato gentili. Jet lag decide per un sound subacqueo e atmosfere ovattate.

Canzone eponima, Lo Straniero attacca alla gola con una dose consistente di aggressività. Il pezzo scopre anche una qual certa ambizione qui e là, e alcune attitudini con il dancefloor. I legami con la letteratura (soprattutto con Camus, che presumibilmente ha ispirato il nome della band) emergono in pieno con la compassata Sotto le palme di Algeri.

Angeli sulla punta di uno spillo chiude il disco su ritmi opposti rispetto a quelli di apertura. Qualche indizio di new wave si aggrappa al vestito del pezzo, che si rivela fluido ma con qualche strappo.

Ottimo esordio per Lo Straniero, che dimostra con il disco di debutto una grande varietà di idee. Le canzoni riescono a essere accattivanti senza perdere di sostanza. La band riesce a confermarsi all’altezza delle aspettative, apparentemente senza sforzo.

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