Lucio Corsi @ Altraonda Festival

Tutti amano Lucio Corsi. Si era capito fin dall’ultimo Festival di Sanremo, ma è apparso ancora più chiaramente durante la prima serata di musica live genovese al Porto Antico di Genova, all’Arena del Mare, per la serata di apertura di Altraonda Festival. Fin dal mattino i fedelissimi si sono messi in coda per conquistare le prime file, nonostante il caldo fosse da bollino arancione e il piazzale sotto il sole cocente.

Ma non sono soltanto i giovani a impazzire per l’artista maremmano: bambini e bambine, ragazzini e ragazzine, tanti adulti e anche qualche capello bianco hanno popolato con passione la platea, cantando e ballando e soprattutto applaudendo per il piccolo, grande folletto toscano. Che non si è certo risparmiato sul palco: Lucio quando suona e canta si diverte, vive, si appassiona. Con lui, anche i musicisti sono come risucchiati in un vortice in cui solo gli strumenti sembrano avere reale importanza.

Nonostante il caldo, la performance è durata poco meno di due ore, con diversi cambi d’abito del protagonista della serata: dal glam rock sfoggiato anche sul palco dell’Ariston all’inseparabile combo cappellino verde e occhiali da sole, finendo poi a petto nudo come gran parte dei musicisti sul palco.

La scaletta è un viaggio sulle ali di quel pianoforte che domina la scenografia: dalle immancabili Tu sei il mattino, Volevo essere un duro, Francis Delacroix, Freccia Bianca e La lepre, a piccoli capolavori nascosti nella discografia come Il re del rave, Amico vola via, Orme. Ogni brano scorre, con poche parole di Corsi tra una canzone e l’altra ma con tanti ringraziamenti per chi gli dona uno striscione, un palloncino, una lacrima.

A febbraio tanti si sono chiesti: “Da dove salta fuori questo qui?” e la nostra risposta è sempre stata una soltanto: dai piccoli palchi, a macinare chilometri, a scrivere parole e musiche, e a regalarsi a chi aveva voglia e tempo di ascoltare. Oggi il palco è diventato grande (la capienza dell’Arena è di seimila posti, ed era piena al 90%) ma l’attenzione del pubblico, ben più numeroso di allora, non è venuta a mancare, e questo è uno dei più bei segnali che la musica dal vivo ci può regalare, nonostante le polemiche degli ultimi tempi.

A scaldare il pubblico prima dell’esibizione di Lucio Corsi altri due artisti: Matsby e Mazzariello. Matteo Martire, in arte Matsby, ha esordito nel 2017 con l’ep Namaste, in collaborazione con Olly. Da allora tanti brani e tanti live si sono susseguiti, confermandolo come una delle stelle nascenti del panorama musicale locale. La sua ultima uscita, intitolata Agrodolce, sta ottenendo grandi consensi anche al di fuori della città, e non si fatica a capire come mai: sorridente, vocalmente dotato, con l’animo dell’artista con il mare nel cuore e negli occhi.

Antonio Mazzariello, campano di origini e di attitudine, ha portato in scena il suo cantautorato giovane e colorato, capace di coinvolgere fin dal primo ascolto. Semifinalista a Sanremo Giovani 2024 con il brano Amarsi per lavoro, l’artista sta consolidando brano dopo brano la propria ascesa.

Pagina Instagram Lucio Corsi

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