E ti penso ancora per non sparire è il secondo ep di Maria Faiola, in uscita per talentoliquido. Un secondogenito non proprio programmato, nato mentre la vita dell’autrice era totalmente diversa, con amori che non ci sono più, cresciuto con dolori piano piano sanati e che ora cammina con una consapevolezza inaspettata.
Questo lavoro è denso: denso di cose, pensieri, emozioni, stili, suoni. Quando ho iniziato a lavorarci la prima intenzione era quella di esplorare più cose possibile, divertirmi e piangere con ogni mezzo a disposizione, sperimentare generi e tematiche, scoprire e riscoprire Maria.
Maria Faiola traccia per traccia
Si parte tracciando gli Argini: una canzone pensosa ma ritmata dà il via al disco, mescolando i battiti per raccontare meglio le incomprensioni dell’amore.
La ricerca di Coincidenze astrali porta poi nel dancefloor, mentre si osserva il cielo ballando. Tra citazioni di Alan Sorrenti e qualche sfavillio, a ricercare nuove prossimità.
Occhi di vetro e Schegge di sale si affacciano poi, in un gioco di sguardi che sa di soul e r&b, in attesa che il mondo si fermi. Il pianoforte si impadronisce dell’introduzione della cover di Un’estate fa, anche questa consumata in un’atmosfera soulful, con il basso che fa la sua parte.
Nostalgie e tentazioni di ritorno animano Solo un’idea, che torna ad alzare il ritmo e anche la possibilità di impatto. Anche Discodream parla di idee e di sogni possibili, mentre le sonorità celebrano un amore rapido ma non necessariamente indolore.
Ci si trasferisce ai Tropici per celebrare un Carnevale morbido e sensuale, che chiude l’ep con un sorriso sulle labbra.
Con gusto ed eleganza, Maria Faiola propone un ep ricco di buone sensazioni e influenze black, gestite con molta consapevolezza. Ne esce un lavoro molto vivo e consistente.

