C’è fame di live: noi di TRAKS lo sappiamo bene. Siamo quindi pronti a raccontare, come ogni anno, le sensazioni e le vibrazioni che arrivano dai palchi sotto i quali abbiamo il piacere di poter lavorare. Prima tappa di questo 2020 un po’ anomalo è stata Genova, che anche quest’anno ospita il Festival Internazionale del Balletto e della Musica di Nervi.
A esibirsi è Mario Biondi, nella sua unica data italiana di presentazione del suo Paradise alternative Productions: l’uscita del nuovo album è stata rimandata a tempi migliori (verosimilmente la fine dell’anno), ma l’artista catanese ha voluto comunque realizzare un progetto per l’estate per rimanere in contatto con il suo pubblico. Ecco quindi tre versioni remix di Paradise, uno dei brani di prossima uscita, dallo stesso Biondi e da Massimo Greco, con il testo di Cleveland Jones.
Nonostante il distanziamento d’obbligo e le procedure anti-contagio, il pubblico ha accolto in massa l’occasione di assistere a uno dei pochi, coraggiosi concerti della stagione. Giovanissimi in compagnia dei genitori, ragazzi, adulti e anche qualche senior, tutti eleganti, tutti pronti a rendere omaggio alla musica live. E poco importa se bisogna compilare qualche modulo, o se tra un posto a sedere e l’altro c’è uno strano spazio vuoto: comunque si sta insieme, e non era certo cosa scontata fino a poche settimane fa.
Si inizia. La splendida cornice dei Parchi di Nervi accoglie il palco e i musicisti che lo popolano: sono sette in tutto, Mario Biondi compreso, e ognuno di loro mostra senza vergogna la fame di spettacolo arretrata. Sei mesi di silenzio, carissimo prezzo da pagare per chi vive di musica. Ed è proprio lo stesso cantante a focalizzare l’attenzione su questo bisogno di affetto, di calore e di forza degli artisti che solo il pubblico può colmare.
Di fronte a una delle voci più calde e black del nostro paese è quasi difficile trovare le parole: è un ottimista, vede sempre il bicchiere mezzo pieno e non si tira indietro se c’è da raccontarlo. Allo stesso tempo gioca con il pubblico genovese, imitandone l’accento e richiamando un goffo Paolo Villaggio / Rag. Fantozzi con la complicità degli altri membri della band. Si reputa fortunato, ha avuto la possibilità di esprimere se stesso e di fare della sua musica, e della sua vita di conseguenza, ciò che ha sempre percepito come giusto per sé.
La scaletta prevede la nuova Paradise, appunto, e un excursus tra i grandi successi di Mario Biondi: dal progetto Brasil e le sue sonorità tipiche, all’esperienza sanremese con Rivederti, passando per un tributo a Lucio Battisti e alla sua immortale Prendila così. Il pubblico apprezza, ma è ancora timidamente impacciato: si canta, ma sembra quasi ci sia timore di fare troppo. Troppo rumore, troppa confusione, troppa festa.
Canzone dopo canzone, l’artista racconta alcune delle tappe della sua carriera: dagli esordi e la registrazione del primo album con la complicità di Renato Zero, che ha investito su di lui consentendogli di dare la svolta verso la celebrità, ai tour in giro per il mondo, calcando i palchi dei teatri più prestigiosi. Immancabili i suoi grandi successi Be Lonely e This is what you are, fino alla chiusura con My Girl di Smokey Robinson, che manda tutti a nanna con il cuore pieno di buone vibrazioni e di belle speranze. Viviamo nel presente, ma la speranza di poter abbracciare i nostri vicini di concerto resta uno dei desideri più grandi di questa atipica estate in musica.
