Maurizio Riglione, cantautore di Bolzano, pubblica il proprio disco omonimo, diciotto brani soltanto voce e chitarra classica, registrati spesso al primo take.
Maurizio Riglione traccia per traccia
Il disco parte con Adelina, che ha un registro malinconico e che introduce lo scarno sound del disco: voce e chitarra, usata con semplicità, ribadita in Anche se è molto semplice.
Asini invece adotta un registro ironico (un po’ infantile, a onor del vero). Si va sul romantico e su accenni di sound sudamericano con Bella come il sole, che ha evidenti riferimenti a Toquinho, Vinicio eccetera.
Con Bolzano Casanova si cambia registro e si opta per avventure narrative, ferroviarie e boccaccesche. Toni molto più moderati e quasi filosofici quelli di Cavaliere.
Di nuovo elegiaca Come dietro un sipario, mentre E Quindi Amar torna giocosa e surreale e Graziadei è un divertissement a tema romantico. Lena e la sua Schiena si rivela morbida e malinconica.
Linda e Gerardo torna su schemi narrativi, con passo calmo e modi gentili, benché la tematica, la violenza sulle donne, sia tutt’altro che simpatica.
Pittore platonico mantiene i toni bassi, usando per lo più i colori scuri. Quando tristezza è un altro giochetto in salsa carioca. Sarà la guerra affronta, in modo non particolarmente approfondito, tematiche belliche.
Un po’ di Chico Buarque filtra in Silvia, con un eccesso di “tarirara“ e “ahiahiahi” e “papapa”. Sorride l’amore torna a parlare di dinamiche intime su un giro di chitarra ripetuto. Tessitura pià fitta quella di Testuggine. Si chiude con un Viaggio piuttosto fantasioso.
Un buon lavoro di forbici avrebbe molto giovato, aiutando a ottenere un disco molto più compatto e centrato. Le qualità di Riglione, come autore, cantante e chitarrista sono evidenti, ma risultano polverizzate e disperse su un numero eccessivo di brani, alcuni dei quali evidentemente in sovrannumero.
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