A quattro anni dal loro esordio, i Neko At Stella pubblicano Shine, insieme a Dischi Soviet Studio. La band fondata da Glauco Boato ha trovato un nuovo assetto ed è ora un trio, composto dallo stesso Glauco a chitarra e voce, da Jacopo Massangioli alla batteria e Roberto Pecorale a organi e piano elettrico.

La nuova formazione a tre dedica il primo periodo al riarrangiamento dei brani del primo album e all’attività live: ed è proprio da questo periodo di attività frenetica che si delinea il suono di oggi dei Neko at Stella che, senza tralasciare il blues delle origini, si fanno guidare dai profondi suoni di organo distorto aggiunti dalla presenza di Roberto verso confini più oscuri, a volte prepotenti e rumorosi, a volte inquieti e dilatati.

Neko at Stella traccia per traccia

La prima traccia del disco è White, un rock piuttosto sporco e molto cattivo che parte dal basso e si adagia su un background oscuro e ribollente. A Soul Full of Dust chiarisce meglio le idee rispetto alle radici internazionali del disco e della band: il cantato dolente non può non evocare Nick Cave & amici, e il tappeto elettrico sul quale il gruppo si muove rafforza l’impressione.

Sensazioni un po’ più mescolate e sonorità che sfiorano lo stoner, il noise, l’industrial con The Desert Comes, passo pesante e intenzioni cattive. Paesaggi più desolati e vuoti di senso in Devil To Pray, con echi alt-country e ancora una cadenza molto marcata, quasi drammatica.

Last Nite Boogie è un “boogie” piuttosto elettrico e con propaggini garage, come attraversare il deserto su un chopper con una roulotte scassata a traino. Put it Down fa calare la scure sui rumori eccessivi e lascia parlare i tamburi di guerra, ottenendo effetti evocativi e suggestivi. La parte finale del pezzo tocca vette di tempesta.

Victims non ha atteggiamenti vittimistici, anzi si direbbe che di vittime ne voglia fare qualcuna: la batteria suona sulle parti alte, dai piatti in giù, e l’atmosfera è quella in cui sta per succedere qualcosa di non troppo bello.

Si chiude con la title track Shine, che apre con solo drumming, e cresce poi con un impatto che arriva da lontano. La voce arriva a completare il quadro e a far salire di tono ulteriormente il brano.

Disco ricco di fascino e oscurità, il nuovo dei Neko at Stella, capaci di aggiungere qualche colore alla propria tavolozza senza stravolgere i propri principi cardine. Il risultato è un disco magmatico e significativo, ben scritto e ben suonato.

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