Pacì pubblica Ship of Fools, nuovo singolo e nuovo capitolo del suo percorso artistico, segnato da un approccio alla musica più istintivo e libero. Il progetto nasce dalla scogliera vicino a Scilla che ha dato il nome al progetto, luogo simbolo di pace, ascolto e rinascita, che ha influenzato profondamente la sua identità musicale. La batteria, qui, non accompagna ma guida, diventando elemento narrativo principale capace di modellare lo spazio sonoro.
Origini e identità del progetto
Dopo una lunga parentesi di allontanamento dalla musica, Federico Romeo trova in Pacì un nuovo modo di appartenenza al suono, un linguaggio in cui l’istinto e la fisicità della batteria sono al centro. L’identità del progetto nasce dall’incontro tra world psichedelico, elettronica e tribalismo mediterraneo, creando un equilibrio tra istinto e struttura che diventa marchio di fabbrica dell’artista. La collaborazione con musicisti come Marco Castello, Nu Genea, Emanuele Triglia e altri contribuisce a costruire un universo sonoro collettivo, dove ogni elemento dialoga con l’altro senza perdere la coerenza interna.
La leggenda della nave dei folli e la struttura sonora
Ship of Fools prende ispirazione dalla leggenda medievale della nave dei folli, imbarcazioni con individui considerati “scomodi” o irregolari, lasciati alla deriva senza timone né destinazione. Questo concetto si traduce in suono: il brano si muove in un equilibrio fragile, alternando sezioni convulse a momenti più definiti. La batteria costruisce pattern irregolari che sembrano inseguire e al contempo sfuggire alla direzione del brano, mentre il didgeridoo di Marco Castello amplifica la tensione e la profondità del paesaggio acustico.
Uno dei pochi elementi vocali del progetto è il breve parlato di Alessandro Rebesani, che affiora come presenza umana in un flusso sonoro instabile, sottolineando la componente organica e collettiva del brano. L’insieme dei suoni non cerca la melodia tradizionale, ma lo spazio, il movimento e la materia.
Collaborazioni e comunità creativa
Registrato presso il Pyramid Studio di Roma, Ship of Fools nasce da un processo collaborativo che coinvolge Emanuele Triglia, Vincenzo Lato, Luca Gaudenzi e la comunità creativa che ruota attorno a Pacì. Questo approccio conferma la centralità dello studio collettivo nella definizione del suono, dove ogni musicista contribuisce alla costruzione di un flusso coerente ma libero da schemi rigidi.
Il progetto solista di Federico Romeo riflette anni di esperienza nella scena romana, con collaborazioni che spaziano da Marco Castello a Joan Thiele, RBSN e Nu Genea. Con Pacì, la batteria smette di scandire il tempo e diventa strumento narrativo autonomo, in grado di guidare le strutture sonore e creare uno spazio in cui il ritmo si fa linguaggio.

