Esce Euritmia di Paolo Gianolio, album che cerca di orientarsi verso i ritmi della natura traendone ispirazione. La vena compositiva dell’autore lo porta a scoprire e sperimentare due nuovi strumenti: la voce e le parole. “Euritmia” contiene nove brani, di cui cinque cantati, retti da un insieme di strumenti classici d’orchestra, elettronici e software musicali. Dopo aver terminato studi al conservatorio, Gianolio suona con i Change (con Luther Vandross e Mauro Malavasi), poi suona come session man accanto a numerosi nomi importanti del pop (Ramazzotti, Mina, Baglioni, Vasco Rossi e numerosissimi altri).
Paolo Gianolio traccia per traccia
Si parte da Tra Terra e cielo, pezzo d’apertura che mescola la tradizione melodica italiana con qualche impulso che si può attribuire a discorsi ambient (avvertibili anche nelle tematiche del testo). Arriva poi Euritmia, la title track, strumentale morbido ma ritmato, che mette in evidenza la grande abilità tecnica di Gianolio.
Il sole di sorride introduce note estive nel discorso, mentre con Multiverso ci si muove in direzioni notturne e del tutto differenti. Ma dall’oscurità dell’inizio del brano nasce un discorso orchestrale più morbido e allargato. Scenari fiabeschi quelli di E sia così, sorretta dagli archi.
Ritmi latini entrano in Acquarello (con qualche probabile riferimento all’omonimo brano di Toquinho), prima che Ombre spenga un po’ di entusiasmi e faccia entrare qualche stilla di inquietudine. Ceselli di chitarra si presentano come la base di Messaggio, un pezzo che cresce gradualmente e che finisce con percorsi della sei corde del tutto imprevedibili. Si chiude con un altro pezzo sul versante melodico, L’infinito è anima.
Il disco di Paolo Gianolio rispecchia le esperienze multiformi del musicista, nonché le eccellenti qualità di strumentista.

