Recensione: Mænifesto, “Veni vidi vici”

maenifestoMÆNIFESTO è il progetto Avant-Techno creato 4 anni fa dal 27enne cantante/cantautore/polistrumentista Augustus Gregorio Rossi. Con una leggerissima fascinazione per l’epoca di Roma antica, Mænifesto pubblica Veni vidi vici.

Mænifesto traccia per traccia

The Emperor’s Lament introduce al disco ponendo in rilievo fin da subito dove si andrà a parare: elementi dance insieme a idee rock, una certa enfasi e colori spesso oscuri, fiammate improvvise e molti cambi di scenario.

Le percussioni, con un sapore techno, predono il sopravvento in Faith & Gods: Pantheon, che però ha una ritmica contenuta. In compenso la struttura del pezzo vive vite diverse, con salti e giravolte di vario genere.

Ritmo molto determinato quello di Faith & Gods: Minerva, che pur essendo dedicata alla dea della ragione sembra poco propensa a compromessi ragionevoli: i suoni sono piuttosto “sporchi” e il passo marziale (di sicuro a te, lettore con grande attenzione alla mitologia, non sfuggirà la contraddizione).

Molto più placata l’atmosfera di For all Eternity, che tra l’altro si qualifica anche come uno dei pochi brani “omogenei” dall’inizio alla fine, senza salti improvvisi e cambi di ritmo. Neon Cleopatra sceglie sonorità che riportano a certo synth pop anni Ottanta, soprattutto dal lato dark wave.

Prodigal Son continua il viaggio in ambienti paludosi (sarà il momento, ma può venire in mente il Bowie di 1.Outside). A chiudere l’album una trilogia dedicata a Caligola, imperatore noto per la pazzia, per un cavallo nominato senatore (ognuno inserisca qui la battuta che preferisce su certi attuali senatori) e per una serie non illustrissima di bizzarrie.

Si parte con Caligula: Oderint Dum Metuant (che significa, con traduzione libera: “che mi odino, purché mi temano”) roboante e movimentata escursione techno, che può riportare ai primi Prodigy.

Si passa poi alla più tranquilla ma non meno inquietante Caligula: Der Tanz Der Jungrau Drusilla (“la danza della vergine Drusilla”), che dopo un fuoco di sbarramento iniziale prova ad addentrarsi nei reticolati di una canzone quasi pop con struttura a domanda e risposta, e con sonorità provenienti da diversi livelli di vintage. Si chiude con Caligula: Total Despotism, complicata ancorché breve escursione finale.

Ancorché un tantino magniloquente qui e là, il disco di Mænifesto suona piuttosto ispirato, le sonorità spinte al punto giusto, le idee sensate e la visione complessiva convincente.

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