I Norman arrivano dalla sempre molto produttiva Treviso: sei anni dopo l’esordio La Rivolta Dei Bambini Blu tornano con La grandine! Il disco è stato registrato e mixato da Davide Dall’Acqua.
Norman traccia per traccia
Nonostante il titolo imponente, Gondrand è una traccia d’apertura molto moderata, almeno sulle prime, visto che le sonorità crescono un po’ per volta. Discorsi diversi e psichedelici in Bigdominorally, rumorosa ed esplosiva, che passa senza sforzo a Nonenewyork, che rallenta il passo ma non abbassa il volume e mantiene sentimenti minacciosi in movimento.
Atmosfere appena più rilassate ne Il danno, forse anche per il contributo della voce di Paola Colombo, la ben nota voce dei Dilaila. Atmosfere più calme quelle di 4:44, con la voce che strappa un po’ ma si appoggia su nuvole soffici.
Dopo il breve episodio vagamente ironico Memorie di una testa scamosciata (qualcuno ha detto CSI?) ecco Leuca, piuttosto isterica nei suoi giri, e piuttosto inquieta nel proprio sviluppo. Parte placida Gara di resistenza, quasi pacificata, ma le punte acuminate del dubbio sono lì in attesa e presto si mostrano.
Dedicata al pittore veneto Gino Rossi, che insieme a un tappeto sonoro molto morbido inserisce gli archi, per celebrare una vita in fuga, soprattutto da se stesso. Chitarra elettrica e rock tradizionale nell’apertura di Tra un anno, con una struttura tutto sommato soft. Si chiude con la title track La grandine, breve appendice surreale.
Disco piuttosto significativo quello dei Norman, che ci hanno messo molto tempo ma hanno fatto le cose con cura. Molte idee collocate sui ripiani giusti, con soluzioni sonore interessanti e un esito complessivo notevole.
