sara piolantiFarfalle e falene è il primo album solista di Sara Piolanti, già cantante nei Caravane de ville dell’ex Modena City Ramblers Giovanni Rubbiani e successivamente leader del power trio New Cherry. Il disco esce il prossimo 7 ottobre: per la prima volta senza una band alle spalle, la cantautrice intraprende un’esperienza del tutto nuova per lei, con l’autoproduzione a tutti i livelli di quello che senza fretta è diventato il suo primo lavoro da solista.

Affidandosi all’esperienza e alla creatività del produttore, musicista, polistrumentista Franco Naddei (Francobeat), Sara inizia le registrazioni alternandosi alla voce come alla batteria, alle chitarre come al basso, passando attraverso le infinite possibilità di sonorità più sintetiche e urbane.

Sara Piolanti traccia per traccia

La traccia d’apertura è Muore di me, riff acido e cantato piuttosto tirato, con una struttura a cerchi concentrici e suoni che si possono presumere influenzati dal punk. Funerea e cupa ecco Il nuovo schema, che mette meglio a fuoco le capacità da cantautrice della Piolanti, con qualche punto di contatto con una certa parte della dark wave. Il pezzo poi rivela una rabbia nascosta e distruttiva nella seconda parte, con il contributo della chitarra di Pier Alberto Valli dei Santo Barbaro.

La title track Farfalle e falene si inoltra anche di più in cunicoli oscuri e spaventosi, anche se l’impressione è che ci sia sempre una luce in fondo al tunnel, soltanto piuttosto difficile da raggiungere. Rilassamento parziale è quello che si ottiene ascoltando Il privilegio dell’indifferenza, che comunque cammina in punta di piedi e scarica parte della tensione con l’aiuto di alcune dinamiche di chitarra.

Non ci si libera dell’oscurità con Il patto, canzone che media tra sofferenza e aggressività in ambienti mediamente vellutati, con un buon lavoro di basso. Io ero si abbandona a prolungamenti lirici che mettono in evidenza soprattutto la voce. Millennium acquista in velocità e mette in evidenza un lato impazzito, che svaria dal math rock al folk dialettale.

Io e te si muove su un piano inclinato, con una certa velocità sostenuta ma anche con buone capacità di controllo, con qualche sgasata di chitarra e di voce, ogni tanto. Il pegno si piega a ritmi e toni blues notturni, che di nuovo mettono in evidenza la voce, questa volta accompagnata da riverberi elettrici della chitarra.

Si chiude con Canzone per te, cover di un magnifico e struggente brano antico di Sergio Endrigo (composta con Luis Bacalov e Sergio Bardotti) che qui si propone in maniera allungata e con voluta sottolineatura del dolore.

Debutto intelligente e completo, quello di Sara Piolanti. La cantautrice mette in fila canzoni intelligenti e interessanti, con un plauso particolare per la produzione di Naddei ma anche per la capacità e la versatilità della titolare dell’album.

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