Se bruciano gli occhi è la felicità, io li voglio rossi una vita intera. Lo canta Tananai in Booster, insieme al suo pubblico, fedele e appassionato, che lo ha atteso fin dalle prime ore del mattino fuori dai cancelli dell’Arena del Mare per la sua tappa genovese del CalmoCobra Tour 2025 al Balena Festival.
Un, deux, trois, cosa cazzo ne sa di noi continua la canzone, e sembra assolutamente in linea con quanto andato in scena, ripercorrendo le tappe di una carriera musicale al contrario: dopo un po’ di sana gavetta, la partecipazione al Festival di Sanremo fa conquistare all’artista un prestigioso ultimo posto e l’affetto del pubblico, affetto che si è trasformato in amore l’anno seguente, sempre sullo stesso palco.
Tango è riuscita a sfondare i cuori di tutti, giovani e non, per l’inaspettata tenerezza, per la capacità di accostare elementi che potrebbero stonare fra loro, e invece no. E Tananai, in qualche modo, si può identificare nei passi che ha percorso: sorridente anche quando sta per prendere un cazzotto, lo incassa e continua ad andare avanti. Forse non ci credeva neanche lui, forse invece ci ha creduto più di tutti: resta il fatto che, dopo due album e svariate collaborazioni, sembra proprio che abbia trovato la sua dimensione.
Una conferma arriva dalla presenza di un pubblico così eterogeneo: tanti bimbi e bimbe, rigorosamente sulle spalle di mamme e papà, ragazze giovanissime, millennial e qualche nonnina particolarmente stilosa. A unire personaggi così differenti è un sorriso disarmante, una semplicità necessaria e un messaggio sempre nascosto, a volte molto bene, a volte in bella vista.
La scaletta ripercorre le tappe della carriera di Tananai, da Baby Goddamn a Sesso Occasionale, passando per Veleno, Punk love storia e Rave, eclissi. “La scaletta è sempre difficile, se tolgo le vecchie mi insultate” scherza l’artista milanese sul palco, cercando di andare incontro ai gusti di tutti e mescolando i ritornelli vecchi a quelli nuovi, fino ad arrivare all’ultima hit Mia bella Madonnina, tra gocce di rugiada e di paroxetina mescolate alla pasta al ragù come solo lui sa fare.
Poche parole, tanti sorrisi, qualche balletto, condiviso con musicisti di altissimo profilo: Enrico Wolfgang Leonardo Cavion e Riccardo Onori alle chitarre, Daniel Bestonzo alle tastiere, Lucio Enrico Fasino al basso e Donald Renda alla batteria, tutti uniti in un abbraccio collettivo sul finale. “Quando finisce un concerto a Genova potete mangiare la focaccia, avete il mare, avete i vicoli, a Milano non è così” ironizza ancora Tananai prima di lasciare il palco per il solito, acclamato bis, fatto di Maleducazione e Abissale e di qualche lacrimuccia.
Prima di lui, spazio anche a Lil Busso, nome d’arte di Nicola Bussolari, rapper bolognese classe 1999. Ha iniziato a fare musica a 17 anni, mentre si trovava a Los Angeles. Dopo l’esordio nel 2018 con Minore di 3, prodotto da Mr.Monkey, con cui pubblica diversi singoli, nel 2019 arriva anche la collaborazione con Tredici Pietro che prosegue fino a oggi.
La scaletta del concerto di Tananai a Genova
Booster
Nera salsa di soia
Quelli come noi
Veleno
Vaniglia
Androne
Ragni
Punk love storia
Gli anni migliori
Baby Goddamn
Diecimila scale – volersi male (Acustico)
Giugno
Alibi
Esagerata
Sesso occasionale
Bella Madonnina
Nessun confine
Rave, eclissi
Tango
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Maleducazione
Abissale





















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