Giorgieness, “Giorgieness e i cuori infranti”: recensione e streaming

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Giorgieness presenta il nuovo album in studio, Giorgieness e i Cuori Infranti: il disco è stato anticipato dai singoli Cuori Infranti e Cazzate, e include anche Eclissi, uscito nel 2023. L’album è stato realizzato con il sostegno del MIC e di SIAE nell’ambito del progetto del programma Per Chi Crea.

Giorgieness racconta:

Mi piace l’idea di costruire un racconto attraverso le canzoni, sono affezionata al concetto di “album” vecchio stile, così do molta importanza alla tracklist perché permette anche a me di capire cosa è successo mentre scrivevo quei brani e come uno dopo l’altro stanno cercando di dirmi qualcosa. Volevo partire da uno statement, un manifesto che riguardasse le persone a cui sto parlando, per poi introdurre subito l’altro tema portante dell’album. Nella parte centrale c’è tutto un esorcismo delle mie paure profonde, di tutto quello che mi ha bloccata, c’è il rapporto con mia madre e pure il mio compleanno. Mi piaceva l’idea di finire con due canzoni in profondo contrasto, proprio come sono spesso le mie emozioni. Con questo album voglio dimostrare che la gentilezza e l’amore non sono mai ridicoli, ma potenti. Le relazioni, anche le più complicate, meritano di essere vissute con coraggio. I riferimenti visivi agli anni 2000 e all’adolescenza riflettono proprio questo, un periodo in cui spesso si è più vulnerabili e confusi, ma anche più veri

Giorgieness traccia per traccia

Si parte dai Cuori infranti, canzone introduttiva ma già molto marcata, nei beat e nel passo. Il suono è indie pop, la voce quella ben nota, la narrazione quella della generazione che non è mai uscita dall’ansia.

Più morbida la seguente Viziata, comunque colorata anche se parla di delusione, di sbronze e di dolori assortiti, ma con qualche plot twist anche a livello sonoro.

Ballatona senza compromessi, ecco poi Eclissi, che viaggia lenta su onde sentimentali, per celebrare amori sempre sofferti ma che valgono la pena di essere vissuti. Piano piano sale un po’ di giri, aggiunge i colori dei synth e affoga in nuvole sonore morbide.

Si autonomina “Regina dei perdenti” Giorgieness in Dicono di me, anche se l’opinione cambia in corsa, così come i suoni, prima morbidissimi e poi ritmati e dance. Schianti e trasgressioni, in una botta di egocentrismo con Mamma, che picchia a fondo, sia a livello di ritmi, sia per quanto riguarda le emozioni primordiali.

Da zero a cento dice “ti amo” a un napoletano su un pezzo in continuo movimento anche se appoggiato su una serie di sensazioni morbide ma appuntite. Ecco poi Brava, che ha strutture di suono un po’ più stratificate, in nome di un pop che qui suona un po’ più internazionale.

Dopo l’intermezzo con voce di bambina di Lettera, ecco Cazzate, aggressiva e sfrontata con un pizzico di pop-punk. A chiudere ecco Non una di meno, che nel titolo fa riferimento a temi femministi e anti-patriarcali, e infatti parla di uomini immaturi, che però attraggono.

Ok Giorgia, ma quand’è che finisce la (post) adolescenza? Perché poi la domanda di fondo sulla morte (o meno) dell’indie pop dovrebbe essere tutta qui. Giorgieness propone un disco perfetto per il 2019, quando Calcutta ingoiava il pesto, Levante era Gesù Cristo e c’era ancora speranza di sentire un disco dei Cani.

Ed è un bel disco pop, ispirato e concreto. Ma forse era legittimo aspettarsi qualche passo in avanti in più. Non che dovesse parlare di bollette e di Israele che bombarda Gaza, sia ben chiaro. Ma a una certa arriva la fine dei vent’anni e sarebbe opportuno accorgersene.

Genere musicale: indie pop

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Pagina Instagram Giorgieness

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