Leonardo Lamacchia, “Leo”: la recensione

leonardo lamacchia

Leo è l’album di debutto di Leonardo Lamacchia, disponibile in distribuzione ADA Music Italy. Un disco che segna la maturità del cantautore pugliese capace di fondere itpop, musica elettronica e sfumature jazz. Leonardo Lamacchia riesce a raccontare, in otto brani, la complessità del presente e a catturare le emozioni più profonde con una sensibilità unica, rafforzata da una scrittura sincera e una produzione raffinata.

“Che cosa resterà di questi anni 20” è una domanda che mi porto addosso da un po’. È un pezzo che guarda il presente con malinconia, ma anche con una speranza fragile, che resiste. C’è un’eco di Dalla dentro – mi sono chiesto spesso cosa avrebbe scritto lui oggi, davanti a tutto quello che sta succedendo nel mondo, a queste guerre, a questo tempo così sospeso. È una canzone che cerca risposte senza volerle trovare per forza, che fotografa il caos e ci mette dentro un po’ di poesia

Leonardo Lamacchia traccia per traccia

Con un riferimento a Raf (anche se il testo parla di Dalla) Che cosa resterà di questi anni 20 apre il disco con un certo dinamismo: il pop di Lamacchia è ricco di domande e di dubbi, e del resto di fronte a questa realtà contemporanea è difficile avere certezze.

C’è Moreno a inserire strofe rap in Sinatra, per un brano che riesce a essere narrativo senza perdere nulla in termini di bpm. Un po’ più soft le sonorità di Tutta la notte così, che pure parla soprattutto di sesso, condotto anche con una certa baldanza.

Handclap e sensazioni dance riempiono Non sarà per sempre, che sconfina nel synth pop. Il cielo di Lambrate e un certo grigio fanno da sfondo a Ma chi se ne frega, canzone molto milanese e molto contemporanea, a raccontare una notte in modo molto vivido.

Ci si sposta a Roma, soprattutto nei ricordi con una canzone rapida e molto ricca di intensità e di nostalgie. Tempo di riflessioni e di guardarsi allo specchio con Aurora, che ha una struttura da ballad ma con qualche tentazione di accelerazione improvvisa.

Si chiude invece con Appuntamento, che è decisamente una ballad per voce e pianoforte, ricchissima di rimpianti e di gocce di pioggia.

Pop dinamico e ben realizzato quello di Leonardo Lamacchia, che distribuisce le proprie energie lungo otto brani dotati di varietà e creatività. Piacciono soprattutto i brani in cui il cantautore pugliese riesce a riflettere correndo, senza farsi portare via troppo né dalla forza dinamica del pezzo né dalle pur necessarie meditazioni sul presente.

Genere musicale: pop

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Pagina Instagram Leonardo Lamacchia

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