Andrea Mignone, “Preferirei una cosa lenta”: la recensione

Andrea Mignone

Dopo i singoli Questione di pratica e Preferirei una cosa lenta il cantautore di origine beneventane classe 1999 Andrea Mignone pubblica il suo primo ep ufficiale. “Preferirei una cosa lenta” è un intenso e delicato album che unisce ai già citati singoli altre tre canzoni: Le poesie di Paolo, Annaffierò e Tenerezza.

Un viaggio acustico dove si possono trovare rimandi a Niccolò Fabi o a certi momenti magici dell’americano Sufjan Stevens. Nessun effetto speciale, nessun suono che non sia suonato dal musicista. Solo un pianoforte (Questione di Pratica; Tenerezza) e una chitarra acustica (Poesie di Paolo; Annaffierò; Preferirei una cosa lenta) suonati da Andrea, accompagnano frasi importanti, momenti di tenerezza e lacrime che “annaffiano” pensieri.

L’arrangiamento è essenziale, e la registrazione, curata dal producer musicista Michele Lai (che si è occupato anche del mixaggio e mastering presso il Red Room Recording Studio di Pisa), evidenzia un notevole desiderio di realtà. 

Un atteggiamento verso il tempo, un approfondimento della vita, che si può assaporare soltanto se guardata e vissuta con lentezza

Andrea Mignone traccia per traccia

Apertura morbida con la chitarra classica che farà da fil rouge a tutto l’ep: l’impronta del songwriting di Le poesie di Paolo. Un incipit molto morbido ma già molto significativo per il lavoro.

Si viaggia ancora di più all’intimo con Annaffierò, pienamente cantautorale e con l’acustica ad accompagnare una voce che raggiunge notevoli intensità senza alzare i volumi.

Ecco poi la title track Preferirei una cosa lenta, che procede ulteriormente a voci sussurrate ma spesso raddoppiate, con qualche strada laterale, dal punto di vista sonoro, percorsa con pazienza.

C’è il pianoforte a fornire un orizzonte molto intenso ma anche vivace a Questione di pratica, che parla di lentezza (“è una gioia drammatica“) e delle possibilità che offre.

Tratti cantati a cappella per aumentare l’impatto di Tenerezza: c’è ancora il pianoforte ma se possibile si va ancora più in profondità, per un brano che sa di gospel e di sincerità totale.

Una scoperta è qualcosa che si apre un po’ per volta e punta il dito verso aspetti e situazioni che non avevi considerato, oppure che non avevi visto sotto un altro punto di vista. In questo e in molti altri sensi l’ep di Andrea Mignone è una scoperta: il suo elogio della lentezza è un frutto dolce da consumare piano, assaporando. E sapendo che non sarà certo l’ultimo, anzi c’è già fame per assaporarne ancora.

Genere musicale: cantautore

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Pagina Instagram Andrea Mignone

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