L’avversaria è il nuovo album di Cristiana Verardo, anticipato dai singoli Amore Neve e Innamorarsi piano. Cantautrice e chitarrista salentina, classe 1990, Cristiana Verardo si distingue per uno stile intenso, emotivo e profondamente lirico.
Dopo il debutto con l’album La mia voce (2017) e la vittoria del Premio Bianca d’Aponte (2019), pubblica nel 2021 Maledetti ritornelli, il suo secondo disco, che porta in tour in Italia ed Europa. Negli anni collabora con artisti come Tosca, Vinicio Capossela e La Municipàl.
Nel 2022 entra a far parte nella resident band di Tonica, il programma musicale di Rai 2 condotto da Andrea Delogu, e prende parte, insieme a La Municipàl, allo speciale Meraviglioso Modugno in onda su Rai 1. Nel 2024 è ospite del Festival della Canzone Italiana a Parigi e protagonista di un tour in Giappone.
L’Avversaria, prodotto con RafQu al Ballon Musique Studio, è il suo terzo album, un approdo inatteso in un terreno inesplorato, frutto di un lungo percorso di conoscenza interiore e di introspezione (coinciso con il processo creativo dell’album), in cui l’artista ha cercato la pacificazione con la parte di sé che tende alla paura, si incattivisce, si dissocia e si intimorisce, che si oppone: l’Avversaria.
Questo disco per me è stato una virata radicale, un processo doloroso ma allo stesso tempo affascinante di riscoperta di me stessa e delle mie zone d’ombra. Mi sono trovata davanti a uno specchio in cui non mi riconoscevo, ma che non riuscivo a lasciare andare: l’ho stretto tra le mani per osservare ogni minimo tratto di quell’alter ego che, allo stesso tempo, cullavo e combattevo. Il mio percorso creativo e introspettivo è stato come una lente puntata su quella parte di me rimasta finora nel buio. È così che è nata “L’Avversaria”: la mia metà che completa, l’antagonista che in questo nuovo album diventa protagonista
Cristiana Verardo traccia per traccia
Un biglietto per non andare e altre immagini morbide circondano Innamorarsi piano, brano d’apertura piuttosto soffuso ma anche ritmato che apre il disco.
Questioni di paura e di primavera mescolate a una certa dose di elettronica in Amore neve, altro singolo posto in cima al disco: a prescindere dagli aspetti sintetici del sound, il brano ha spiccati sapori vintage, come di canzone d’altri tempi, per ritmi e lessico.
Salgono i ritmi con Tu sei qui, che affronta il blocco della scrittrice con un piglio piuttosto deciso: tante le cose da dire, difficile trovare il modo di comunicare, mentre il brano corre veloce e pop.
C’è un Addio da affrontare, tutto in terra salentina, anche se l’intro parla delle Hawaii, insieme a Carmine Tundo: il brano è morbido e malinconico, avvolgente e parzialmente vintage. Un duetto sommesso che pone molta attenzione ai ritmi e alle armonie. La difficilissima accettazione dell’addio riempie la canzone di tristezze che scivolano con eleganza.
Andiamo a casa conserva una certa morbidezza, ma il cantato è molto più fitto, con ondate di senso che lasciano poco scampo, se non su sfumature sonore che si prendono il finale del brano.
La presenza di Rita Marcotulli influenza Una notte senza dire niente, ulteriore canzone d’amore, con pianoforte in questo caso: le certezze del passato si confrontano con una realtà non sempre appagante e un amore per lo più inventato.
Incipit evangelico per L’Avversaria, title track combattuta e intrisa di struggimento, ma anche speranzosa mentre si eleva ritmicamente verso l’alto. Il brano prende una veste sintetica e lascia pochissimo fiato all’ascoltatore.
A chiudere, ecco Carissimo oppressore: una storia che parte dall’infanzia di qualcuno evidentemente cresciuto non benissimo. Si cerca di arrivare in contatto con i ricordi da bambino di un “oppressore” che può essere un ritratto di un politico o di un aguzzino individuale, terminando con un recitato tenero e tutto sommato ottimista.
Non so onestamente dire se questo sia il disco migliore di Cristiana Verardo e forse non è nemmeno molto importante stabilire una classifica. Di sicuro c’è che si ascolta una maturità di scrittura importante, in grado di gestire brani molto diversi fra loro con grande disinvoltura.
Il disco è rapido ma ricco di contenuti e di cambi di scenari, per sottolineare uno sviluppo narrativo e un’intensità emotiva impossibile da ignorare.
