Teso, diretto e carico di tensione, Lie è il nuovo singolo dei The Junction, power trio padovano che unisce energia punk e sensibilità noise. Il brano affronta l’assurdità dei conflitti e delle barriere tra esseri umani, spingendo l’ascoltatore a interrogarsi sulla natura delle divisioni che segnano la società contemporanea.
Spinto da chitarre ruvide, ritmi incalzanti e un ritornello declamatorio — I don’t wanna live this lie — LIE mette a nudo la follia di combattere per confini, lingua o identità. La frase We’d be friends if I was born 10 miles away sintetizza con lucidità la contraddizione di un’umanità divisa da limiti arbitrari, invitando a riconoscere la fragilità delle distinzioni su cui si fondano molti conflitti.
Sonorità e riferimenti
Il brano si muove tra cambi di dinamica e un senso costante di tensione che richiama la lezione di Pixies e Sonic Youth. Con il suo andamento nervoso e la costruzione catartica, Lie si presenta come un inno da urlare a pieni polmoni, in perfetto equilibrio tra rabbia e consapevolezza.
Registrato e mixato da Matteo Marenduzzo al Soviet Studio di Cittadella e masterizzato da Max Trisotto, il brano consolida il legame dei The Junction con la scena indipendente veneta e con l’etichetta Dischi Soviet Studio, che accompagna la band sin dagli esordi.
Una band in continua evoluzione
Formati da Marco Simioni (voce e chitarra), Alessandro Maroso (basso e cori) e Francesco Reffo (batteria e voce), i The Junction sono attivi da anni sulla scena alternative nazionale, con tre album, diversi EP e una lunga attività live in Italia e all’estero. La loro musica attinge al post-punk e al noise pop degli anni ’80 e ’90 — da Pavement a Mission of Burma — reinterpretandone la forza espressiva in chiave contemporanea.
Lie anticipa una nuova fase del gruppo, con inediti in arrivo e un album previsto per il 2026. Un ritorno che conferma la coerenza di una band capace di trasformare il rumore in linguaggio, e la tensione in energia condivisa.
