Nel disordine delle cose è il nuovo disco di Tosello, in uscita per Materiali Sonori. Nel ritmo frenetico della contemporaneità, la musica si fa spazio sorprendente di sospensione, dove percepire la connessione invisibile tra caos e ordine, e lo spettro di colori che copre la distanza tra questi due estremi.
Ospiti d’eccezione, in due brani, Stefano “Edda” Rampoldi e Mauro “Mao” Gurlino. Un disco anticipato da due singoli e video: Ci sarà un altro autunno e Salto nel vuoto feat. Edda.
Esiste un filo rosso che sembra legare ogni elemento all’interno delle nostre vite: il disordine delle cose. La realtà si rivela davanti ai nostri occhi in un intreccio di emozioni, pensieri, desideri, sogni e paure, creando un intricato labirinto di sensazioni. Questo mio nuovo progetto si propone di esplorare proprio questo concetto: vuole immergersi nelle pieghe più oscure e misteriose del caos interiore ed esteriore, attraverso note, melodie e testi intrisi di significati nascosti
Tosello traccia per traccia
Introduzione molto morbida all’album quella che arriva con Nella rivoluzione, arpeggiata di fiati e di chitarra, prima che il passo e l’atmosfera cambino e si facciano un po’ più fitte, per accogliere il cantato. Si parla di energie e di vibrazioni in un brano che si srotola con calma.
C’è elettricità in dosi maggiori quando arriva Nel disordine delle cose, title track retta da un robusto giro di basso. Il cantato è sempre molto sottile, appena appoggiato. La voce di Edda conferisce un tono più drammatico a Salto nel vuoto, che è anche un passo avanti verso una certa potenza di suono.
Movimento danzato quello che contraddistingue La nostra esistenza, che ha elementi quasi prog (non soltanto per il flauto) mentre procede ondeggiando e raccontando. La ragazza del mare ci mette a parte di ulteriori ricerche, compiute con vasta dose di groove e qualche ausilio da parte dei fiati.
Atmosfere liquide anche per Specchio d’acqua, che parla del riposo del fiume, accompagnandolo con le note del pianoforte. Buone linee di basso e ottimo lavoro della sezione ritmica per Volti stanchi, che accoglie Mao in plancia e invita a correre.
C’è un respiro ampio che si intuisce dalle primissime note di Vertigine, che fa pensare a Umberto Maria Giardini per argomenti e composizione. Ombre velate e una certa malinconia per Ci sarà un altro autunno, punteggiata dal drumming.
La chiusura dell’album è affidata a In direzione libera, che della libertà musicale fa una bandiera, accogliendo atmosfere jazzate e molto notturne.
L’album di Tosello offre un’esperienza sonora completa (“un viaggio emozionale”, direbbe ChatGpt) ricca di dettagli e di un sottobosco musicale molto fitto, sul quale si appoggia la sua voce molto delicata e quasi cauta.
Arricchito da collaborazioni scelte con cura, il disco è cantautorale ma in senso contemporaneo, con vista su un patrimonio musicale allargato e creativo, il che non impedisce naturalmente la scrittura di testi intelligenti e suggestivi.

