Cardio è il nuovo album dei Black Wojtyla, disponibile in vinile e su tutte le piattaforme di streaming digitale. Anticipato dal singolo Giubileo, Cardio è un’evoluzione naturale che conferma l’urgenza creativa e la libertà che da sempre definiscono la musica del trio milanese.
Muovendosi liberamente tra generi differenti, Cardio è un lavoro coeso nella sua essenza. L’utilizzo ricorrente di loop di basso e di tromba, insieme a nuove sperimentazioni vocali, amplia la gamma espressiva della band e apre a territori sonori inediti.
Già dal titolo viene evocata un’idea di movimento e vitalità: “Cardio” richiama il battito che accelera, la pulsazione della batteria e il ritmo sostenuto dei brani. Ma cardio significa anche cuore, la sede delle emozioni, dell’amore e del dolore.
Black Wojtyla traccia per traccia
Si incomincia, in modo piuttosto fiammeggiante, da Cardio, title track e rumorosa ma coordinata introduzione al lavoro, che sa di jazz mobile, con una prevalenza netta dei fiati, anche se la sezione ritmica si ritaglia spazi ampi e importanti.
Lo stesso tipo di tensione e di equilibri precari si riversa su Love, che slappa di basso come non ci fosse un domani e aggiunge un vocalizzo a mo’ di strumento ulteriore.
C’è Marina Ladduca all’interno di una più morbida e fluida, ma altrettanto da corsa, Giubileo, un pezzo che finge la propria morte per poi riprendere, cambiare, diventare tempestoso e ricco di contrasti, sempre con la tromba che si erge a protagonista.
Passo lento e solenne quello di Minimum, per un percorso che si fa sempre più articolato e vario, finendo in una sorta di ballo non necessariamente allegro, con vasto impiego di drumming.
Qualche dose di funk nella partenza di Plank, breve ma piuttosto insinuante nei modi e nei toni. Il feeling si mantiene quando inizia Estate, che ha movimenti fluidi ma concitati, con un cantato abbastanza sopra le righe, prima che le dinamiche prendano ritmi quasi disco dance.
Con Ferro si entra in zone un po’ più oscure, sempre con tensione a mille e con la sezione ritmica che spinge forte sull’acceleratore. Chiusura affidata a Cuccu, leggermente più morbida ma sempre animata da un fuoco sacro e da una ritmica dal passo breve e rapidissimo: la citazione di Battiato emerge quasi dal nulla, ma si rivela perfettamente a tono.
Ottimo lavoro quello dei Black Wojtyla, che prendono elementi da generi diversi, infondendo sempre energia e passione, e tessendo sonorità sempre ricche di qualità e di vibrazioni.

