Le interviste di questa rubrica vogliono dare uno sguardo un po’ più approfondito a molte, se non tutte, le professioni che ruotano intorno al mondo della musica. Quindi cantanti e chitarristi, naturalmente, ma anche arrangiatori, tecnici del suono, gestori di sale prove, addetti stampa, giornalisti, fotografi, registi di video eccetera. Per capire se e come sia ancora possibile “vivere di musica”.
Puoi presentarti in breve e descrivere la tua professione?
Lavoro nella music industry. Faccio in modo che i miei artisti suonino :-)
Quali sono stati i tuoi primi approcci con il mondo della musica?
Mio nonno e mio padre avevano un’etichetta discografica in Calabria. Nasce tutto da lì.
Hai avuto figure ispiratrici, qualcuno che ti abbia aiutato particolarmente, punti di appoggio senza i quali non avresti raggiunto i tuoi obiettivi?
Ancora non ho raggiunto i miei obiettivi. Tra un paio d’anni spero di poter fare dei nomi.
Qual è la parte del tuo lavoro (se c’è) che detesti o della quale comunque faresti a meno?
La parte del mio lavoro della quale farei a meno sono le persone che prima dicono una cosa e poi ne fanno regolarmente un’altra.
Puoi raccontare qualche aneddoto particolare legato alla tua professione?
Ti posso raccontare (senza far nomi) di un artista che aveva mille date chiuse e che poi ha mollato tutto senza dir nulla per andare fuori dall’Italia a far chissà cosa.
Oppure di un artista che lascia il palco per andare ad annusare le viole nei campi e torna dopo 10 minuti sulla scena, più gasato che mai.
Sei iscritto/a a enti previdenziali oppure organizzazioni di qualche tipo? E’ obbligatorio o facoltativo?
Non son iscritto ad alcun ente previdenziale.
Consiglieresti a un giovane di provare a fare il tuo lavoro? Perché?
Certo che glielo consiglierei. Se ha passione per la musica ed è una schiappa a suonare (non è assolutamente il mio caso, sono bravissimo) perché non entrare in questo mondo da una porta secondaria, che poi fa si che tutto nasca e funzioni?
Senza entrare nello specifico, puoi dare un ordine medio di prospettive economiche per chi fa un lavoro come il tuo nel 2014 e in Italia? Quanto si può arrivare a guadagnare, a grandi linee ma in modo realistico dopo qualche anno di professione?
Calcolando che ancora le mie economie non mi permettono neppure di andare in vacanza in al lago di Como, credo che tra un paio d’anni (per me nello specifico) la situazione sarà molto più rosea.
Che progetti e prospettive vedi per te in questo momento e per chi lavora nel settore musicale oggi in Italia?
Vedo buone prospettive (forse son molto positivo). Ma ho notato che sbattendoci la testa e facendosi i contatti, be’ la strada è quanto meno in pianura.
Che tipo di musica ascolti nel tuo tempo libero?
Ascolto Indie… L’orso, Maria Antonietta, Levante, Amari, Far from Brooklyn, Love the unicorn, Magellano, Les Enfants, Sikitikis, L’officina della Camomilla… e mille altri
