Stefano Dentone & Antonio GhezzaniQuindici canzoni tra inglese, italiano e francese: Pugilatori è il titolo del secondo album di Stefano Dentone & Antonio Ghezzani ed esce a distanza di poco più di un anno da “Teatro Staller”, il precedente lavoro del duo livornese. A differenza del primo disco, dove apparivano solo chitarre e voci, Pugilatori è l’album di una full band con Stefano Corona al basso e Andrea Spinetti alla batteria. Scritto e prodotto dagli stessi Dentone e Ghezzani e registrato nello studio della Roots Rebels Records di Livorno, l’etichetta da loro fondata e gestita, l’albumsi rifà alla grande tradizione del rock classico, non rinunciando però a elementi di trasversalità di genere.

Stefano Dentone & Antonio Ghezzani traccia per traccia

Amore nostro apre il disco con toni quasi lirici e con una buona dose di pathos, arricchita sia dal cantato sia dall’assolo finale di chitarra. Un po’ più oscura e blues Inconcludente, che comunque traccia linee piuttosto semplici e dirette. Si comincia con l’inglese e si continua con il rock-blues con Do you feel any pain?, canzone tutto sommato tranquilla.

Si torna all’italiano con Animale, ruvida e graffiante, con buoni contributi elettrici. Ecco poi Set Them Free che alza un po’ la voce e il volume, pur mantenendo un ritmo comunque non troppo accelerato. La chitarra si mette di nuovo in evidenza. Eccoci al francese, con Il Etait, che assume quasi automaticamente un tono da chansonnier, chitarra e voce.

Eccoci poi al singolo Pugile, che assume un abito rock molto più aggressivo e rumoroso, soprattutto sulle prime. C’è una buona dose di dramma e inquietudine in The Artist, mentre con Hangover la situazione si fa molto più tranquilla e le luci soffuse. Mancini sfrutta una partenza elettrica per tenere alti i ritmi, in un pezzo che del resto parla di moto e di velocità.

Sofferta e “internazionale”, non soltanto per l’uso dell’inglese Tomorrow, seguita da Il Buio, fluida e morbida ma non senza artigli. Ballata morbidissima invece Find a Way, prima che la breve Rabbia riporti in alto i giri del motore. Fragile si fa dialettica e sensibile: il disco tecnicamente si chiuderebbe qui, se non ci fosse una divertente e vintage Back to Rock n Roll.

Stefano Dentone e Antonio Ghezzani non puntano a un’originalità estrema ma le loro canzoni sono ben scritte, ben suonate, piacevoli all’ascolto e il risultato è un disco davvero molto interessante.

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