No More Crowns è il nuovo video di Uraiha, il progetto che Adriano di Feo e i suoi compagni di strada stanno mettendo in piedi. Un progetto rock, ma nel quale i testi, i messaggi e i significati pesano in maniera preponderante.
Vuoi raccontare la storia tua e del progetto Uraiha ?
Ho suonato e cantato negli anni in varie cover band, e come un po’ tutti i musicisti ho scritto tante canzoni che poi finivano in qualche hard disk dimenticato, senza mai completarle e farle uscire realmente.
Uraiha è il nuovo progetto che stiamo portando avanti con un mio caro amico chitarrista, Fabrizio Cammarano. A lui ho fatto ascoltare una demo del primo singolo No More Crowns. Gli è piaciuto e così abbiamo deciso di registrarlo in modo serio.
Fondamentale è stato l’apporto di Edoardo Di Vietri Sound Engineer presso presso lo studio Hexagonlab Recording Studio. Con il suo immenso talento ha riarrangiato e suonato varie tracce di chitarra, donando al pezzo il sound che si puo ascoltare adesso…
Parliamo proprio del brano che hai appena presentato: come nasce No more Crowns e di cosa racconta ?
No More Crowns nasce dopo l’ennesima tragedia in mare, il naufragio di un barcone di profughi. Ho trascorso 30 anni della mia vita ospite in vari paesi del mondo, lavorando, viaggiando, e mi sono sempre sentito cittadino del globo.
Ho una sorella che vive all’estero e tanti amici in giro in vari paesi e non riesco a concepire che si possa negare il diritto a un uomo di vivere in un qualsiasi luogo del nostro pianeta, ancor meno di negare l’approdo a degli esseri umani che scappano da guerre e violenze. E’ un grido contro intolleranza e razzismo.
No more Crowns significa “Non più corone”… Non più padroni o regnanti che decidono i destini degli uomini liberi.
Il video che accompagna la canzone è molto spettacolare: vuoi spendere qualche parola sulla sua realizzazione?
Grazie per il complimento :) per il video ci siamo rivolti a dei videomaker nostri amici Alessandro Galdieri, drone pilot Valentino Manganelli
Con loro abbiamo cercato di dare tridimensionalità al messaggio, alla fine un video serve a questo, no??
Un mio amico dal Marocco Ismail El Maslouhi ci ha inviato le scene del Sahara, e le location sono parte della mia terra, il Cilento.
Un bimbo trova una vecchia chitarra abbandonata e toccandola gli si apre nella mente come un film, il grido di rabbia di una band che protesta contro ogni forma di violenza e razzismo, un artista che cerca di esprimersi il suo disappunto dipingendo e scrivendo. Alla fine il bimbo accenna un sorriso: ha capito che con la musica e l’arte ancora si possono smuovere le coscienze.
Il tuo sound è molto rock “vecchio stile”: quali sono le tue band di riferimento?
Il suono è rock, è vero, un bel suono potente da sentire ad alto volume. Pensa: ci sono 18 tracce di chitarra separate e ognuna suona qualcosa di diverso, riprese con 4 microfoni, per cui 76 tracce di chitarra…..alla fine del pezzo sembrano il coro degli angeli :)
le influenze sono molteplici svariano dai Led zeppelin ai Foo Fighters, ma il mood è decisamente grunge, ultimo movimento sociomusicale nel mondo del rock. Non vogliamo parlare di selfie, moda e telefonini, ma dare voce a cose un po’ più importanti.
Quali sono i tuoi progetti futuri, dopo questo singolo?
I progetti futuri immediati sono di finire il lavoro che stiamo facendo su altri brani ed entro l’anno fare uscire sicuramente un ep, o se ci riusciamo direttamente un album d’esordio.

