Alberto Nelli, cantautore pisano dall’anima poliedrica, torna a raccontarsi in questa intervista tra radici cittadine, esperienze personali e nuove prospettive artistiche. Con un percorso che intreccia cantautorato, pop e rock, Nelli ci guida alla scoperta del suo mondo musicale, tra brani intimisti e pezzi capaci di parlare a un pubblico più ampio. In vista del suo prossimo album in uscita a dicembre 2025, ci svela influenze, scelte stilistiche e progetti futuri, mantenendo sempre al centro la sua sincerità creativa.
Il tuo percorso artistico affonda le radici nella scena pisana: quanto questa città e il suo ambiente musicale hanno influenzato la tua scrittura e il tuo modo di fare musica?
Pisa mi ha inevitabilmente influenzato: è la città in cui sono nato, cresciuto e che vivo quotidianamente. Questo finisce per riflettersi nelle mie canzoni, anche inconsapevolmente. I suoi luoghi, le atmosfere e anche la sua scena musicale (che soprattutto in passato è stata molto viva), hanno contribuito a formare il mio percorso. Mi sono sempre mosso tra cantautorato, pop e rock, cercando di intrecciare queste influenze senza chiudermi in un unico genere. Pisa, con la sua energia e la sua varietà, è stata senza dubbio parte di questo cammino.
Nel tuo ultimo singolo sembri mescolare cantautorato e rock in maniera molto personale: come nasce questa scelta stilistica e quali sono i tuoi riferimenti principali?
Come ho già detto, cantautorato e rock sono da sempre i miei generi di riferimento, perciò per me è naturale intrecciarli. In questo brano la scelta stilistica è nata dal testo stesso, che aveva bisogno di un arrangiamento capace di restituire la forza del messaggio.
In studio, insieme al mio produttore artistico Gabriele Guidi (che ha anche firmato la canzone con me), ci siamo lasciati guidare dall’istinto: è stato un lavoro molto spontaneo, fatto di vibrazioni condivise. E come sempre ho cercato di metterci quel tratto distintivo che sento essere un po’ il mio marchio di fabbrica. Sono davvero felice che tutto questo abbia dato al pezzo l’energia che cercavo e sono molto soddisfatto del risultato.
Hai scritto anche l’inno del Pisa: come cambia il lavoro di scrittura quando ci si rivolge a un pubblico “di massa” rispetto a quando ci si mette a nudo in un brano personale?
In realtà non ho scritto l’inno del Pisa: ho dedicato una canzone alla mia città e alla mia squadra del cuore. Poi è stata la gente a considerarla un inno, e questo per me è stato bello e gratificante. Non l’ho composta pensando a un pubblico “di massa”, ma con lo stesso approccio con cui scriverei una canzone d’amore.
Solo che invece di dedicarla a una persona, l’ho scritta per Pisa e per il Pisa. Perciò alla fine, il percorso creativo non è cambiato: quando scrivo cerco sempre di essere sincero e di mettere dentro qualcosa di vissuto, con la speranza che arrivi al maggior numero di persone possibile.
I tuoi testi sembrano raccontare esperienze e stati d’animo universali, pur restando molto legati alla tua identità: quanto c’è di autobiografico nella tua musica?
C’è sempre molto di autobiografico nei miei testi, perché cerco di raccontare esperienze vissute, momenti personali e stati d’animo che mi appartengono. A volte parlo direttamente di me, altre volte invece parto da ciò che vedo intorno: situazioni, persone, storie che mi colpiscono nella vita di tutti i giorni.
Anche quando non scrivo in prima persona, c’è comunque un legame forte con quello che vivo o che mi ruota attorno. In questo senso, la mia musica è sempre un riflesso del mio mondo interiore e di quello che osservo.
Guardando al futuro, quale pensi sia la direzione naturale per il tuo progetto? Hai in mente un album o nuove collaborazioni che ti piacerebbe esplorare?
La direzione naturale per me è continuare con entusiasmo e serenità, condividendo sempre più la mia musica con la gente. A dicembre 2025 uscirà il mio album, a cui tengo tantissimo: ogni brano ha una sua identità, una sua storia e si spazia dal cantautorato al folk, fino a sonorità più elettroniche.
Non sarà un disco uniforme, ma un viaggio dentro i diversi momenti del mio vissuto e della mia personalità. Sul fronte collaborazioni, ci sono già belle cose in cantiere, una su tutte che mi emoziona e mi stimola molto, ma di cui potrò svelare i dettagli solo a inizio anno nuovo.
