Il cantautore abruzzese Alex Bandini pubblica Milleluci, dieci canzoni che descrivono piccole storie di vita quotidiana, fatte di dettagli che si sovrappongono e stanno insieme come in un puzzle, con la collaborazione dell’arrangiatore e polistrumentista Mirko Onofrio, membro della Brunori Sas. Della Sas fanno parte anche il batterista Massimo Palermo, il bassista e violoncellista Stefano Amato e il tastierista Dario Della Rossa che in questo disco hanno suonato insieme allo stesso Bandini ai pianoforti e ad Aldo D’Orrico alle chitarre.
Alex Bandini, nome d’arte di Alex Secone, classe ’86, nasce ad Atri (TE). Studia pianoforte moderno fin da giovanissimo. Si laurea in filosofia all’università di Chieti e per alcuni anni insegna pianoforte in una scuola musicale di Pescara. Consuma la poetica e i versi dei più importanti cantautori del nostro paese. Negli anni del liceo ripone in un cassetto il canzoniere italiano e arriva la fascinazione per il rock, soprattutto inglese ma non solo.
Alex Bandini traccia per traccia
Riferimenti culturali antichi, sensazioni che vanno dal blues al mandolino per una morbida ma non troppo Milleluci, che apre il disco.
Sentimentale senza alcuna vergogna, I Vecchi è un brano a tutta melodia, con fiati e cori angelici. Tutt’altro umore per Corri Valentina Corri, brano veloce e ritmato, con una spruzzata française (anzi parisienne)e un’aura indie pop non del tutto univoca.
Le cose importanti apre di pianoforte e poi si snoda su un percorso melodico molto morbido e pervaso di malinconia dolce. Storie da bar con un fondo di tristezza ma anche di speranza per Camarda.
Violino e ambientazioni bolognesi quelle di Serena, altro pezzo d’umore non solare. Molto più mossa Io non amo nessuno, canzone “egoista” sostenuta da un drumming molto convinto.
Ecco poi il singolo Federico e il mare, pervasa di ricordi e su un background sonoro minimale. Idee cinematografiche circolanti, anche piuttosto vintage, quelle di Paisà. Si chiude con L’invasione, sorretta da archi e fiati, in un finale pressoché orchestrale.
Alex Bandini confeziona un disco ricco di sensazioni morbide, di buona ispirazione nella scrittura e di cura dei particolari.